Botta e risposta serrato a Otto e mezzo (La7) tra il direttore di Limes Lucio Caracciolo e il giornalista del Corriere della Sera Paolo Mieli sulla guerra israelo-palestinese. Caracciolo, interpellato da Lilli Gruber sul tema, spiega: “Il problema è capire fino a dove vogliono arrivare gli israeliani. La vera partita sulla pelle dei gazawi, in realtà, si gioca in Cisgiordania ed è quella che davvero interessa a Israele“.
Insorge Mieli: “Non è quella di liberare i 134 ostaggi? Lo dico intanto perché non esca del tutto dalla considerazione: ci sono 134 ostaggi“.
“Ostaggi che, a quanto pare, interessano abbastanza poco a Israele“, commenta Caracciolo.
“A noi invece interessano, vero?”, chiede provocatoriamente Mieli.
“A noi sì – risponde il direttore di Limes – ma dovrebbero interessare di più agli israeliani forse. Non mi pare che il governo israeliano abbia dato priorità a liberare gli ostaggi rispetto a quella di far fuori Hamas. Lo dicono gli israeliani stessi, non lo dico io”.
“Ma no, questo lo hai letto tu – ribatte Mieli – non è vero che hanno detto che quella non è la priorità”.

Caracciolo replica che i fatti dicono altro, ma l’ex direttore del Corriere ribadisce: “Non sono riusciti a liberarli, hanno fallito. Ma non è che hanno detto: ‘Chi se ne frega degli ostaggi’. Non diamo queste interpretazioni. Gli ostaggi sono un tema vivo per Israele. Non giustifica niente, però esiste”.
“È così vivo che ci sono continuamente manifestazioni dei parenti degli ostaggi contro il governo israeliano“, osserva Caracciolo.
“Ma si potrebbe chiedere una tregua umanitaria?”, chiede Gruber al direttore di Limes.
“Magari ci fosse una tregua in cambio degli ostaggi”, commenta Mieli.
“Speriamo che siano liberati – risponde Caracciolo a Gruber – Per il momento questo non si vede. Ripeto, secondo me la posta in gioco è la Cisgiordania. Quello che ha dato più fastidio al governo israeliano negli ultimi tempi sono state le sanzioni americane contro i coloni, i quali sono appoggiati soprattutto dall’ala più estrema del governo di Netanyahu. Mi riferisco a Ben-Gvir, che ha detto: ‘Gli americani ci hanno accoltellato alla schiena’”. E il motivo è che gli Usa hanno sanzionato i coloni, seppure in modo abbastanza teorico. Quindi – conclude – la partita decisiva si giocherà poi sulla Cisgiordania. Si dovrà capire se e come il governo israeliano avanzerà ancora nel territorio cisgiordano ed eventualmente se lo vorrà annettere, come molti suoi leader sostengono che sia il caso di fare”.

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