Siamo alle comiche ormai. Sono passati quattro anni dagli eventi nefasti del Covid ed i politici, molti nemmeno eletti, non desiderano proprio farsi processare. In nessun modo. Le indagini dei magistrati sono state archiviate e ora vorrebbero chiudere in sordina anche la Commissione d’inchiesta appena presentata.

E’ di queste ore la proposta di boicottare in massa la Commissione che non ha ancora iniziato alcuna pratica. Nessuna. Nemmeno la chiamata delle parti. E’ Dario Franceschini il capo squadra e lo ha detto proprio alla ennesima presentazione del libro di Roberto Speranza che ovviamente sarà d’accordo con la proposta e probabilmente anche l’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Franceschini dice: “La Commissione se la facciano loro da soli”, quasi a sbeffeggiare chi l’ha chiesta e votata. Ma quali sono i timori? Hanno fatto così tante inesattezze come hanno ipotizzato i magistrati di Bergamo? Gente senza vergogna che vuole inneggiare ai capigruppo che desertino perché secondo loro la Commissione è un segno di arroganza ed un linguaggio intimidatorio perché pensano che possa diventare un processo politico. Perché non l’hanno chiesta loro la Commissione come partiti per rispondere ai cittadini? Perché hanno votato contro?

Io adoro il nostro Presidente della Repubblica ma anche lui forse è intervenuto troppo sull’argomento ed avrebbe fatto bene, essendo super partes, stare in silenzio. Perché è giusto la divisione dei poteri fra politica e magistratura se i politici si considerassero come qualunque altro cittadino. Anzi di più, per dare l’esempio.

Insomma loro ora vogliono fare anche le vittime del processo politico. Sono lì e Speranza continua a dire, ed a scrivere nel suo libro copia e incolla, che sono stati bravissimi.

Io mi domando perché non vanno in Commissione invece a spiegare i fatti che loro ritengono giusti. Ad esempio perché non vanno a spiegare come mai l’Italia non aveva un piano pandemico, se non uno copia e incolla (sono perfetti in quello!) risalente a molti anni prima? Perché non vanno a discutere quello che abbiamo imparato dal dott. Francesco Zambon su “virus e segreti”? Perché il dott. Zambon è da anni sotto processo per aver diffuso la vera verità della nostra impreparazione e loro rifiutano tutte le domande da chiunque vengano poste?

Ma a quattro anni di distanza cosa resta dei primi giorni del Covid, soprattutto nella bergamasca, mentre i politici se la suonano e se la cantano? Gessica Costanzo, che vive al centro della zona più colpita, scrive: “Una storia, che ci siamo abituati a riscrivere perché fatta sin dall’inizio di omertà e mancanza di assunzione di responsabilità. Così è di questi giorni la notizia che la nuova Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid voluta da Fratelli d’Italia è legge ma non indagherà sull’operato delle Regioni.”

Ecco altri politici della Regione più colpita al mondo, in relazione alla popolazione, che non vengono nemmeno ascoltati. Ma perché mi domando.

Ed ancora: “Quello che viene da pensare è che, dopo le archiviazioni di vari tribunali ordinari e di quello dei Ministri, anche questo strumento previsto della Costituzione restituirà una verità parziale com’è stato fino ad oggi”.

Ed i poveri cittadini che sono sempre più disinnamorati della politica cosa possono fare? Continuare a lottare senza violenza ma anche senza subire. Per questo, da medico e da cittadino, il 17 marzo prossimo sarò ad Albino all’evento di commemorazione in memoria delle vittime del Covid-19 intitolato “Attraverso e oltre”. Sarebbe bello che il locale, le scale e le vie adiacenti fossero colme. Per una questione di giustizia sociale e per non perdere la memoria che molti vorrebbero sotterrare. Se credete ne potrete parlare con me quella domenica.

Aspetterò di comunicare con voi se lo vorrete finalmente guardandoci negli occhi nel mondo reale.

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