Per fare posto alla nuova pista da bob “Eugenio Monti” per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 è stato abbattuto un numero di alberi equivalente a quelli caduti nell’arco di 12 anni sotto le seghe elettriche nel Comune di Cortina d’Ampezzo. Lo sconcertante dato, che giustifica le preoccupazioni sul danno ambientale arrecato al bosco di Ronco, alle pendici delle Tofane, emerge dalle precisazioni fornite da Infrastrutture Milano Cortina spa (Simico) dopo le polemiche provocate dal taglio dei larici centenari. La società governativa che deve realizzare le opere olimpiche per il 2026 è uscita allo scoperto per tranquillizzare, invece conferma quanto sia grave l’impoverimento del patrimonio boschivo.

L’abbattimento dei larici è cominciato il 21 febbraio, da parte di Lgb Forestal service, la società di Luca Ghedina Broco. Siccome poi è nevicato, i tronchi sono ancora sul terreno. Cristina Guarda, consigliere regionale di Europa Verde, ha lanciato il primo sasso, inviando un esposto alla Forestale perché verifichi l’ampiezza dell’area interessata. La rivista on line L’Altramontagna ha insinuato che a cadere saranno molti di più dei 500 larici previsti, visto che la quantità di legno indicata da Simico, seppur sotto forma di stima, era di 2.200 metri cubi.

IN POCHI GIORNI COME IN 12 ANNI – C’è a Cortina un Piano di Riassetto Forestale che riguarda l’estensione del Comune. È composto da un programma decennale e da uno biennale (dal 2009 al 2020), secondo cui la quantità di massa legnosa utilizzabile dai tagli boschivi era in totale di 8.210 metri cubi. Dividendo per dodici anni, si ha una media di 684 metri cubi all’anno tagliabili. La previsione ha largheggiato rispetto agli interventi effettuati, visto che nel periodo interessato sono stati tagliati 1.298,95 metri cubi, con 6.911,05 metri cubi di alberi rimasti intatti. Il consumo è stato, quindi, pari a circa il 16 per cento, segno di uno sfruttamento non intensivo del bosco. La scoperta allarmante è che per la pista da bob sono stati tagliati in pochi giorni 1.199,30 metri cubi. Si tratta soltanto di 100 metri cubi in meno di tutti gli alberi abbattuti a Cortina dal 2009 al 2020. Non è vero, quindi, che l’intervento al patrimonio boschivo sia limitato.

MAPPATURA CON IL GPS – Simico ha effettuato “il rilevamento delle alberature attraverso una mappatura dettagliata (posizione geografica, dimensioni, età e stato di consistenza) di tutti gli alberi presenti nell’area”. Il rilievo “è stato effettuato mappando con GPS e attribuendo un codice numerico a tutti gli alberi con diametro maggiore a 10 centimetri”. Il risultato? “Degli alberi sottoposti al taglio, 560 sono larici che si trovano all’interno dell’area boscata vincolata e per la quale è stata autorizzata la riduzione forestale. A questi si aggiungono circa 260 arbusti di varia natura, specie, dimensione e stato di consistenza (piccole unità tra abeti, cespugli e altre essenze)”.

“È IL LEGNAME DI UN BIENNIO” – Simico cerca di vedere il lato positivo nel progetto-light voluto dal ministro Matteo Salvini, che riducendo parcheggi, tribune ed edifici, ha ridotto da 2,4 a 2 ettari la superficie disboscata. “Si stima che il passaggio al progetto ‘light’ abbia consentito di evitare il taglio di oltre 200 alberi, operazione, peraltro, autorizzata con parere della Unità Organizzativa Servizi Forestali di Belluno della Regione Veneto”. E ancora: “Il taglio di 1.199,30 metri cubi è confrontabile con la normale attività prevista in un biennio e ampiamente rientrante nella quantità non tagliata e utilizzata nel programma di riassetto comunale”. Rassicurante? Non proprio, visto che gli alberi tagliati per la pista sono pari a quelli potenzialmente utilizzabili in due anni, ma sono equivalenti a quelli abbattuti effettivamente in dodici anni. Simico smentisce “alcune inesattezze: non sono stati abbattuti duemila alberi, si tratta di una notizia totalmente falsa. Così come non corrispondono a verità le comunicazioni riferite al taglio di centinaia di larici secolari: dei circa 500 larici tagliati è risultato che solo il 7% ha un’età vicino a cento anni”. Ulteriore precisazione: “Circa la metà (50 per cento) degli alberi tagliati era malato o danneggiato: sarebbe stato in ogni caso rimosso per ragioni di sicurezza”.

OMBRE SULL’APPALTO – I 1.199,30 metri cubi tagliati fanno sorgere dubbi sull’assegnazione diretta dei lavori alla ditta Sgb o per lo meno sulla quantificazione del costo. La determina di spesa affida il servizio di taglio, trasporto e accatastamento del legno per un importo complessivo di 98.780 euro più Iva, all’incirca 120mila euro. Nelle premesse è però spiegato che l’offerta di Sgb del 26 gennaio scorso era di “un importo omnicomprensivo di 44,90 euro al metro cubo, per un totale di 2.200 metri cubi stimati di superficie interessata e quindi di complessivi 98.780 euro, oltre all’Iva”. Non si diceva che verranno pagati 44,90 euro al metro cubo, sulla base di una verifica della quantità effettiva tagliata. Si stimava già che la quantità fosse di 2.200 metri cubi, la bellezza di 1.000 metri cubi in più rispetto a quelli indicati ora da Simico. Praticamente il doppio. Siccome la determina si riferisce a un prezzo chiuso, sono quelli i soldi da pagare a Ghedina. Ma se la quantità tagliata è pari alla metà di quella prevista, il costo al metro/cubo raddoppia, raggiungendo gli 82 euro. Una incongruenza difficile da spiegare, se non attraverso il contratto tra Simico e Sgb, che però è segreto. In ogni caso il calcolo preventivo di 2.200 metri cubi risulta incomprensibilmente più alto rispetto ai 1.199 metri cubi dichiarati ora, considerando che la mappatura con il Gps dovrebbe essere accurata.

MINACCE AL SINDACO – Il sindaco di Cortina Gianluca Lorenzi ha ricevuto una lettera scritta a mano con minacce di morte, nel caso non interrompa la costruzione della pista da bob. Ha presentato denuncia al Commissariato di Polizia. La notizia ha suscitato reazioni di solidarietà da Cristina Guarda, consigliere regionale di Europa Verde, da Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, da Luca Zaia, governatore del Veneto, e da Andrea Martella, segretario regionale del Pd.

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