Moda e Stile

E’ l’anno del dragone e uno strepitoso Made in China sfila alla Milano Fashion Week: “Go Global” è il loro mantra

Tradizione e modernità sotto le volte della sala delle cariatidi di Palazzo Reale: va in scena il Shenzhen Futian Fashion Event in partnership con la Camera della Moda Italiana per rafforzare scambio e cooperazione internazionale

di Januaria Piromallo

Milano fa da palcoscenico al pret à porter cinese. Tradizione e modernità sotto le volte della sala delle cariatidi di Palazzo Reale: va in scena il Shenzhen Futian Fashion Event in partnership con la Camera della Moda Italiana per rafforzare scambio e cooperazione internazionale. Un’occasione per scoprire le collezioni di tre giovanissimi e innovativi brand: Nexy.Co, Chlosio e Kavon in una fantastica fusione tra civiltà orientale e arte occidentale in maniera poco convenzionale.

E l’anno del dragone, dicevamo, e il drago simboleggia coraggio e forza (non solo fisica ma anche morale), rappresenta il successo e l’ambizione, dunque sfila il drago stampato, ricamato, scintillante su meravigliosi abiti in satin, su overcoat. Si intitola ‘Magnolia Greenland’ la collezione di Nexy.Co e è ispirata all’omonimo fiore nonché logo della maison. Il tema della sfilata di Chlosio è invece ‘Chinese Zhao’, dedicata a Wu Zetian, imperatrice della dinastia Tang che ha vissuto una vita leggendaria. Kavon, fondato da Mary Ho, spicca per l’abilità nell’unire suggestioni orientali e sartorialità essenziale. Il suo tema è ‘Han’, ancora un omaggio alla cultura dell’omonima dinastia.

Anteprima presenta una collezione che ridefinisce i confini tra reale e digitale. “Il mondo è imprevedibile e cambia ogni giorno. Ci stiamo allontanando dalle certezze. Questo ha ispirato il concetto di “eleganza digitale”, uno stile punk, audace, energico e allo stesso tempo intellettuale. In questa era digitale, credo ancora che la moda abbia il potere di influenzare le persone, i sentimenti, i pensieri e le azioni. Continuerò a creare la collezione per dare potere alle donne e per loro vite contemporanee”, spiega Izumi Ogino, Direttore Creativo del brand. Artigianato e tecnologia si intrecciano nella nuova collezione Anteprima, in un contrasto tra materiale Row Rough e lo scintillante Precious da digital party: come la pelliccia lavorata a maglia realizzata con una miscela di scintille metalliche poliestere e nylon, il cappotto lungo fino ai fianchi con accenti di filo metallico. Accompagnato da un miniabito con cappuccio staccabile abbinato realizzato in rete argentata.

A Testa Alta è il nome della collezione di Hui disegnata da Hui Zhou Zhao, la signora della moda cinese che ama l’Italia e da anni sfila a Milano. I suoi vestiti sembrano essere “un libro di storia da indossare”. Il punto di partenza è sempre la rivisitazione dalle tradizioni etniche e culturali della Cina, ma stavolta si arriva subito all’immagine cosmopolita e sofisticata delle donne cinesi che oggi frequentano le università occidentali, fanno business internazionali, girano e conoscono il mondo oltre alle nuove tecnologie. Da qui l’idea dell’orso Panda ridisegnato dall’intelligenza artificiale e trasformato in patch sui pullover cammello come simbolo di un cambiamento epocale. Invece la complessa acconciatura femminile immortalata sull’invito e nelle proiezioni sull’allestimento 3D Immersion della sfilata, rimanda ai copricapi tradizionali della tribù Long Horn. Fatti di capelli tramandati e conservati da generazioni per essere montati su lunghe strutture in legno legate alla testa con bende bianche e nere. Questi speciali cappelli sono il simbolo dell’antica cultura Miao.

Le classiche righe rosse e blu dei costumi tribali assumono i toni super chic di ebano, cammello e nero nella parte jacquard della gonna in paillettes verde acido. Realizzate in PVC ultralight, le paillettes diventano anche un raffinato cappotto nero, un elegante bomber passe-partout, l’insolita decorazione a patch di una lunga gonna in crepe di lana e il raffinato decor di una blusa in denim. Non mancano le mini skirt fatte nei colori tradizionali e con le cinque sezioni che nei costumi Miao rappresentano i cinque grandi fiumi attraversati da questo popolo nomade originario della provincia del Guizhou. Ci sono poi gli ampi cappotti in cashmere a vestaglia con interni in seta decorata da motivi ancestrali e abbinati a paillettes iridescenti dalle finiture tricottate. Jacquard materici con disegni sia floreali che geometrici incontrano chiffon stampati a color block, mentre le maglie in mohair dai volumi generosi sono sovrapposte al jersey effetto scuba. Perfino gli accessori lanciano in modo nuovo il messaggio East meets West, per cui le fragili mules coperte di paillettes si alternano agli stivali dei grandi freddi e le sciarpe sono bande con ramage floreali ricamati in filo 3D.

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