Da un lato c’è il sindaco di Milano, Beppe Sala, che perde la pazienza con i giornalisti di fronte alle domande sui livelli record di smog nella sua città, dall’altro il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, che cita i “miracoli” messi in campo dalla Regione per “ridurre l’immissione in atmosfera di sostanze inquinanti”. Tra scambi di accuse e scontro politico, però, Sala e Fontana concordano su un aspetto fondamentale: la situazione è migliorata e lo confermerebbero i dati ufficiali. Rispetto alle classifiche che vedono Milano tra le città più inquinate del mondo, il sindaco del capoluogo lombardo invita a leggere i dati dell’Arpa che “fa altre analisi che dimostrano tutto il contrario“: “Noi stiamo lavorando per migliorare l’aria, Arpa dice che è migliorata“, sottolinea Sala aggiungendo che comunque “non è ancora abbastanza”. Ma è davvero così? Assolutamente no e lo dimostrano proprio i dati dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. E non vale solo per Milano ma per quasi tutti i capoluoghi lombardi.

Il peggioramento rispetto al 2023 – Il riferimento del sindaco è forse relativo all’anno 2023: “L’anno migliore di sempre” lo ha definito l’Arpa stessa nel comunicato stampa di poco più di un mese fa. Presentando i dati sulla qualità dell’aria, in miglioramento rispetto agli anni precedenti, l’Agenzia sottolinea comunque che “le ragioni di questi miglioramenti sono probabilmente attribuibili a condizioni meteorologiche più favorevoli rispetto ad altre annate che si sommano a una progressiva riduzione delle emissioni”. Quindi più che i “miracoli” messi in campo da Regione e Comuni, forse si dovrebbe ringraziare il meteo. Ma oggi i miglioramenti del 2023 sembrano ormai un lontano ricordo. In meno di due mesi nel 2024, infatti, Milano ha quasi raggiunto il limite di legge annuale per i giorni di sforamento consentiti per le polveri sottili. Il PM10 può, infatti, superare i 50 microgrammi per metro cubo per non più di 35 giorni in un anno: ma in meno di due mesi del 2024 Milano lo ha superato già 29 volte, con picchi di quasi tre volte superiori al limite (come i 136 µg/m³ della centralina in centro il 18 febbraio). E sfogliando il report di Arpa sul confronto tra 2024 e 2023 (periodo 1 gennaio – 13 febbraio) il peggioramento è molto evidente.

I dati di Milano città – Tutte le centraline di monitoraggio della qualità dell’aria di Milano registrano dati molto più alti dell’anno precedente e un numero maggiore di sforamenti del limite giornaliero di PM10. La stazione di monitoraggio che detiene la bandiera nera è, per entrambi gli anni, quella di via Senato: si trova in pieno centro a Milano a poche centinaia di metri dai giardini di Indro Montanelli, dal noto Quadrilatero della moda e da piazza San Babila. Nei primi 44 giorni del 2024 lì sono stati sforati i limiti giornalieri ben 24 volte: nello stesso periodo del 2023 era successo 14 volte, quindi 10 giorni in meno. La concentrazione media di PM10, in questi 44 giorni, è stata di 54 microgrammi per metro cubo contro i 43 dell’anno scorso. E non vale solo per la centralina di via Senato ma il trend negativo riguarda tutte le altre stazioni: ad esempio quella di Milano Verziere ha registrato 13 sforamenti, contro i soli 4 dello stesso periodo del 2023; o quella in via Pascal (zona Città Studi) con 18 giorni con limite superato rispetto ai 10 dello scorso anno. Quindi i dati dell’Arpa dicono tutt’altro: l’aria è peggiorata.

GLI ALTRI CAPOLUOGHI

Brescia – E negli altri capoluoghi la situazione non cambia. Arpa prende in considerazione i dati delle “peggiori” centraline fisse di ciascuna città e il trend – tranne pochissime eccezioni – è molto simile a quello di Milano. Addirittura Brescia batte Milano registrando dati con un peggioramento maggiore rispetto allo scorso anno. Il numero di giorni di sforamento di PM10 è lo stesso del capoluogo lombardo, 24, ma nello stesso periodo del 2023 la centralina di Villaggio Sereno ne aveva registrati 11, quindi quest’anno sono 13 giorni in più. La concentrazione media di PM10, in questi 44 giorni, è stata di 54 microgrammi per metro cubo contro i 42 dell’anno scorso.

Cremona – In linea con Milano c’è poi Cremona: 24 superamenti del limite giornaliero contro i 14 dello stesso periodo del 2023 (+10). La concentrazione media di PM10 nella stazione di monitoraggio Cremona Cadorna è stata di 52 microgrammi per metro cubo contro i 41 dell’anno precedente. Cremona chiude il podio dei capoluoghi con la qualità dell’aria peggiore della Lombardia.

Monza – Poco distante c’è Monza. La centralina presente in via Machiavelli ha registrato sforamenti dei per 22 giorni, nel 2023 erano stati 12. La concentrazione media di PM10, in questi 44 giorni, è stata di 57 microgrammi per metro cubo contro i 38 dell’anno scorso.

Lodi – A Lodi, in meno di due mesi, i limiti sono stati superati 20 volte, contro le 9 dello scorso anno. La stazione di Lodi Vignati ha segnato una concentrazione media di particelle inquinanti di 49 microgrammi per metro cubo contro i 38 del 2023.

Mantova – Poco sotto la soglia dei 20 giorni di sforamento dei limiti, c’è Mantova: qui sono stati superati 19 volte nel 2024 contro le 14 volte dello scorso anno. I dati di concentrazione media sono però molto alti toccando, nella centralina Mantova Gramsci ben 59 microgrammi per metro cubo contro i 41 del 2023.

Pavia – Sono 18, invece, gli sforamenti registrati a Pavia nei primi giorni del 2024, contro gli 11 dell’anno scorso. La concentrazione media di PM10 nella stazione Pavia Minerva, in questi 44 giorni, è stata di 47 microgrammi per metro cubo contro i 36 del 2023.

Bergamo – Allineata a Pavia c’è la città di Bergamo. Anche qui sono stati registrati 18 superamenti del limite giornaliero. Della centralina di Bergamo Garibaldi (che ha registrato una concentrazione media di particelle inquinanti di 50 microgrammi per metro cubo) non è disponibile il dato dello stesso periodo del 2023: che ci sia un peggioramento lo dimostra l’altra stazione di Bergamo Meucci, con 15 superamenti contro i 4 dello scorso anno.

Como – Il comune di Como, con la sua unica centralina fissa dell’Arpa, ha registrato minori sforamenti nei primi mesi dell’anno rispetto agli altri capoluoghi ma sempre più del 2023. Sono stati 9 contro i 4 dello scorso anno. E i dati di concentrazione media sono simili a quelli del 2023: 35 microgrammi per metro cubo contro 31.

Lecco – Il comune di Lecco è terzultimo e apre la strada ai capoluoghi lombardi con l’aria meno inquinata. “Soli” 4 sforamenti dei limiti nei primi mesi del 2024, ma l’anno precedente ne era stato registrato solamente uno. Qui la media, nella centralina Lecco Amendola, è di 27 microgrammi per metro cubo contro i 22 del 2023.

Varese – La città di Varese è al secondo posto tra i capoluoghi virtuosi della Lombardia. L’unica centralina fissa dell’Arpa ha segnato 2 superamenti dei limiti dal primo gennaio al 13 febbraio del 2024: uno solo lo scorso anno. I dati di concentrazione media di PM10 sono in linea: 29 microgrammi per metro cubo contro i 28 del 2023.

Sondrio – Lo scettro spetta a Sondrio. Nelle due centraline di monitoraggio si è registrato solo uno sforamento in quella Sondrio Paribelli (come lo scorso anno). La concentrazione media di PM10 è stata di 22 microgrammi per metro cubo contro i 24 del 2023. È questo, nel report pubblicato dall’Arpa, l’unico dato in miglioramento rispetto allo scorso anno. Una notizia che non permette certo alla Regione e ai Comuni di potere esultare.

IL DISOBBEDIENTE

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