La protesta degli agricoltori? Il ministro Lollobrigida evidentemente è più capace di fermare i treni che i trattori. Quindi, ci sarà qualcosa di suo in questa vicenda”. È la bordata sarcastica lanciata al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare da Pier Luigi Bersani, che, ospite di Dimartedì (La7), analizza lo status delle politiche del governo Meloni, dal caso Salis (“È incredibile che in un paese europeo si assistano a quelle scene che solo Lollobrigida non ha ancora visto. Ora Meloni tema di turbare l’amicizia con Orban, faccia qualcosa se ha il fisico“) alla situazione economica.

Su quest’ultima, Bersani avverte: “Per me è un segno di debolezza che Meloni non dichiari i problemi che ci sono. In questo momento la maggioranza degli italiani percepisce che il portafoglio è più leggero. A questo si aggiunge che gli italiani hanno mediamente speso 4 miliardi in più in spese sanitarie perché la sanità pubblica sta venendo giù – prosegue – In più c’è il casino delle bollette. E nel frattempo una grande banca italiana ha diviso tra gli azionisti 8 miliardi di profitti. Ricordo che 8 miliardi sono esattamente la cifra che si spendeva per il reddito di cittadinanza. E parliamo di una banca sola”.

L’ex leader dem poi si sofferma su Matteo Salvini: “Fa tutti mestieri tranne il suo. Questo ora va addirittura a rompere le scatole ai sindaci che vogliono far andare pezzi di città a 30 km all’ora per la sicurezza dei cittadini. Salvini vuole anche l’autonomia differenziata. Cioè fa il paese arlecchino, ma un sindaco non è padrone di mettere il limite dei 30 km orari. Io – prosegue – tra un po’ mi aspetto che Salvini vada col solvente per le strade e tiri via le strisce pedonali, così le macchine vanno più velocemente. Ma roba da matti. Io comunque gli ricordo, visto che il ministro delle Infrastrutture, che c’è il problema del ritardo dei treni. C’è qualcuno che ci sta guardando?”.

Al conduttore Giovanni Floris che gli chiede se vorrebbe avere la stessa abilità comunicativa del leader della Lega, Bersani risponde piccato: “Ma io preferisco non averla. Di che cavolo stiamo parlando? La politica è una cosa seria. Qui il problema è che pensiamo che la Lega non andrà avanti con l’autonomia differenziata. C’è ancora gente che non ha capito come è questa destra qui. Quando questi qui litigano perché uno vuole il premierato e un altro l’autonomia differenziata, si mettono poi d’accordo dicendo: sai che c’è? Li facciamo tutti e due”.

E conclude: “Questi non si fermano. Attenzione: qui è necessaria una politica che richiami una reazione anche sociale e civica su gente che va avanti a furia di demagogia. Quello (Salvini, ndr) mette a bilancio gli 11 miliardi per il ponte sullo Stretto di Messina”.

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