Gli Stati Uniti colpiscono altre postazioni degli Houthi in Yemen e il gruppo risponde attaccando le navi britanniche e americane. Nuovo giorno di scontri a distanza tra il movimento Ansar Allah che controlla l’area nord-occidentale del paese del Golfo, impegnato in attacchi mirati contro i cargo in qualche modo collegati a Israele, e le forze della coalizione anglo-americana nel Mar Rosso. Ieri pomeriggio sono stati gli eserciti dei due governi a colpire due droni marini carichi di esplosivi, come comunicato dal Comando militare statunitense in Medio Oriente (Centcom). L’esercito ha effettuato “un attacco di autodifesa contro due droni marini di superficie carichi di esplosivo intorno alle 15:30 ora di Sana’a”, le 13:30 in Italia, si legge nel messaggio. Le forze statunitensi “hanno identificato” questi droni nelle “aree dello Yemen controllate dagli Houthi” e hanno ritenuto che rappresentavano “una minaccia imminente per le navi militari e mercantili statunitensi”, prosegue la nota.

La risposta del gruppo ribelle sostenuto dall’Iran non si è fatta attendere. Un mercantile britannico è stato colpito poco dopo la mezzanotte a ovest di Hodeida, come spiega l’Uk Maritime Trade Operations (Ukmto), ma nessuno a bordo è rimasto ferito, con il cargo che ha riportato solo lievi danni e ha potuto riprendere la navigazione. Secondo l’Ukmto, l’azione sarebbe stata condotta non con un lancio di missili dalla terraferma, ma con un barchino che è riuscito ad avvicinarsi al cargo e a sparare un proiettile, come raccontato dal comandante della nave. Il gruppo ha poi preso di mira anche un’imbarcazione americana.

Nella mattinata di martedì è arrivata anche la rivendicazione da parte di Ansar Allah che parla di “due operazioni militari nell’area”, come riporta Al Masirah, emittente vicina ai ribelli yemeniti. Nell’attacco sono state prese di mira “la nave americana Star Nasia e la nave britannica Morning Tide“. Gli Houthi confermano quindi l’intenzione di continuare “le operazioni contro obiettivi statunitensi e britannici nel Mar Rosso e nel Mar Arabico come diritto legittimo di rispondere all’aggressione, in difesa dello Yemen”. E ribadiscono che gli attacchi continueranno sino a quando “non cesserà l’aggressione a Gaza e l’assedio non sarà revocato”.

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