Oltre ai ritardi e alle cancellazioni, anche un aumento di prezzo che supera di gran lunga l’inflazione. I pendolari che utilizzano i carnet smart di Trenitalia, pensati per chi lavora in parte da casa, hanno scoperto la brutta sorpresa al momento di acquistare il primo pacchetto di 10 o 20 viaggi del 2024. Per la tratta Torino-Milano il costo per 10 viaggi in seconda classe su Frecce e Intercity è passato da 99 a 139 euro: un rincaro del 40%. Il prezzo raggiunge così quello del carnet da 10 viaggi Bologna-Milano e del Napoli-Roma, che nel 2023 costava 109 euro.

Risultato: un lavoratore che vada in ufficio tre volte a settimana, facendo quindi un totale di 24 viaggi al mese tra il capoluogo piemontese e quello lombardo, spenderà oltre 330 euro contro i meno di 240 euro del 2023. La tariffa, va detto, resta più bassa di quella di Italo, che è di 149 euro per 10 viaggi in ambiente smart (l’equivalente della seconda classe). Il carnet Bologna-Torino di Trenitalia costa invece 179 euro, il Roma-Salerno 149.

“Forse il messaggio è che dobbiamo trasferirci direttamente a Milano?”, si è chiesto un pendolare torinese che qualche giorno fa ha scritto alla Stampa, sottolineando come il tema del prezzo sia assai più sentito rispetto alla mancanza di collegamenti tra le due città a tarda sera, sollevato dal sindaco Stefano Lo Russo durante una visita del ministro dei Trasporti Matteo Salvini.

Scippo di Stato

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