Era l’incontro fissato da mesi, saltato dopo essere stato annunciato subito dopo il trionfo di Malaga in Coppa Davis. È diventato un doppio festeggiamento: l’insalatiera conquistata dall’Italia a distanza di 47 anni e la vittoria dell’Australian Open da parte di Jannik Sinner, trascinatore degli azzurri nella Final Four spagnola. La squadra di Davis ha portato la coppa al Quirinale, ricevuta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il capo dello Stato si è congratulato per aver vinto il trofeo con tutti gli azzurri – oltre a Sinner, Lorenzo Sonego, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi, Simone Bolelli e il capitano Filippo Volandri, oltre a Matteo Berrettini – e si è quindi rivolto al fresco vincitore dello Slam australiano: “Devo confidare che ho potuto guardare la tv soltanto all’inizio del quarto set, questo ha giovato al mio buonumore, perché non ho vissuto i primi due set”, ha scherzato Mattarella tra le risate dei presenti riferendosi all’inizio sotto 0-2 contro Daniil Medvedev. “Ma subito ho avuto la certezza che avrebbe vinto, perché vedevo la tranquillità con cui stava rispondendo e giocando. È stato davvero un grande successo. Apprezzo la semplicità e la sobrietà che lei esprime, quindi bastano poche parole per farle i complimenti”, ha aggiunto.

“Molti si attenderanno che lei vinca ovunque, in ogni Slam – ha proseguito il capo dello Stato rivolgendosi al campione altoatesino – quello di cui noi possiamo essere certi è che lei giocherà sempre al meglio, ma è giusto che né a lei né agli altri si faccia nessuna pressione, come l’insegnamento saggio dei suoi genitori. Nessuna pressione, quello che è importante è l’impegno con cui ci si cimenta con la realtà, il senso sportivo, la preparazione, i sacrifici che ci sono prima di ogni partita e di ogni incontro. Questo è quello di cui siamo certi ed è quello che conta”.

Quindi i complimenti a Simone Bolelli e Andrea Vavassori, sconfitti in finale nel doppio a Melbourne: “Quello di chiudere al tie-break e con 7-5 al secondo set significa non aver perso ma essere stati al livello massimo del doppio. Abbiamo altri appuntamenti, i prossimi tornei e le Olimpiadi: anche qui nessuna pressione, naturalmente, però, ragazzi, siamo certi che farete il meglio”. I tennisti e il presidente della Federazione, Angelo Binaghi, hanno donato al Presidente della Repubblica una racchetta “moderna”, l’ha definita il capo dello Stato, e la cravatta federale. “Incredibile quanta voglia abbia di imparare la storia del tennis, la conosce meglio di me. Oggi ho imparato io tante cose da lui”, ha detto Sinner dopo la visita al Quirinale durante la quale ha parlato, molto emozionato, davanti a Mattarella. “Ha una semplicità e umiltà incredibili – ha detto ancora il più forte tennista italiano – Personalmente ha usato parole molto belle e semplici. E quello che mi piace”.

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