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“Sono passati 20 giorni dall’ultima doccia. Durante il viaggio sono caduto di faccia ma ho ancora tutti i denti”: continuano le (dis)avventure per Lorenzo Barone:

La stanchezza inizia a farsi sentire, ma la voglia di stupire sé stesso (e gli altri) pare avere il sopravvento

di F. Q.

Continuano le avventure per Lorenzo Barone, cicloviaggiatore che dal 2015 sta girando in lungo e in largo per il mondo: ”Sono passati 20 giorni dall’ultima doccia, comincio ad essere un po’ stanco – ha detto -. Distanza percorsa con gli sci e la slitta 225,8 chilometri in 12 giorni, recentemente ho superato la linea del circolo polare Artico, temperatura minima ieri -25 gradi. Mangio circa 4.500 calorie al giorno ma la cintura dell’imbragatura da traino a forza di stringerla è arrivata a fine corsa, evidentemente sono dimagrito. Significa che galleggerò meglio in kayak”.

La stanchezza inizia a farsi sentire, ma la voglia di stupire sé stesso (e gli altri) pare avere il sopravvento. La tratta? Lorenzo è partito dalla Germania e ha l’obiettivo di arrivare a Capo Nord con il solo ausilio dei suoi muscoli. Tutto (o quasi), rigorosamente, in bicicletta. Attualmente si trova nei pressi del Circolo Polare Artico, dove piano piano sta completando la parte di Skiing (sci e slitta) di ben 750 chilometri. ”A forza di spingere con i bastoni da trekking sulle salite ho avuto fastidio ai tendini dei gomiti per diversi giorni – ha scritto all’interno del suo ‘diario quasi quotidiano’ – ora il corpo si è abituato, era solo questione di tempo. Credevo di incontrare altre persone lungo il percorso ma non c’è nessuno. Devo battere traccia nella neve soffice ogni giorno, nelle foreste sprofondo e solo quando salgo tra le montagne dove non c’è vegetazione trovo neve compatta, il problema è portare su con me i 50-60 chili di slitta”.

E ancora: ”Non pranzo mi porterebbe via troppo tempo e spesso con ci sono le condizioni. Quando a fine giornata sento che mi sta per venire una crisi di fame mangio della cioccolata mentre prendo a morsi il burro. Lungo una discesa tra gli alberi, al buio, si era formata una sottile lastra di ghiaccio sopra la neve soffice, gli sci sono finiti sotto e la lastra ha iniziato a spezzarsi scontrandosi con lo scarpone, facendomi ‘inciampare’ e cadere a faccia avanti nella neve. Per fortuna, ho ancora tutti i denti. Spesso vedo delle tracce di animali nella neve, a volte grandi zampe feline che suppongo siano dei ghiottoni e delle volpi artiche. Io non ho ancora visto animali, ma sicuramente loro hanno visto me”.

The Show Must Go On“, direbbero i Queen, perché sì, il traguardo (con tutte le difficoltà del caso) è sempre più vicino. Prossima tappa? Abisko, “un villaggio – aveva precedentemente spiegato – dove recupererò la tuta stagna e l’equipaggiamento per affrontare l’ultima fase del progetto: 1.000 chilometri in kayak”.

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