Non fu dolo ma colpa grave. Ma la condanna erariale è confermata, anzi aumenta nell’importo, e Vincenzo De Luca dovrà mettere le mani in tasca per risarcire la collettività con circa 100mila euro. Lo impone una sentenza d’appello della Corte dei Conti che mette la parola fine al procedimento contabile aperto contro il governatore della Campania per la vicenda, nota, dei quattro vigili urbani di Salerno distaccati in Regione, promossi negli uffici di staff del Presidente, e remunerati come dirigenti, ma messi a fare compiti di vario tipo e non compatibili con gli incarichi, tra cui l’autista. Vicenda che è il frutto di un’indagine della Guardia di finanza di Napoli.

In primo grado – pm Davide Vitale – i giudici lo avevano condannato a risarcire 60mila euro dopo aver stabilito l’esistenza di un dolo “data la sua piena consapevolezza della discrasia tra il ruolo formalmente attribuito ai suoi collaboratori e i compiti che effettivamente li impegnavano, del tutto differenti da quelli riportati nei rispettivi decreti di nomina”.

Considerazioni ribaltate nella sentenza d’appello, visionata da ilfattoquotidiano.it, secondo cui De Luca è responsabile di “colpa grave” perché, si legge nelle motivazioni, ha “consentito che ai quattro collaboratori venisse corrisposta una indennità per così dire “maggiorata”, senza che ricorressero i necessari presupposti; né costui, agendo con evidente colpa grave, in modo del tutto superficiale e poco avveduto, nonostante la lunga esperienza maturata ai vertici di una pubblica amministrazione, si è mai premurato di acquisire, in merito alla legittimità del proprio operato, il parere dei competenti organi tecnico-amministrativi, in primis quello del Responsabile dell’Ufficio di Ragioneria o del Direttore generale”.

Per i giudici contabili di secondo grado De Luca era “convinto che la discrezionalità esercitata nella riorganizzazione della Segreteria personale potesse spingersi ad equiparare i propri collaboratori ai responsabili delle Segreterie degli Assessori o dei Presidenti delle Commissioni regionali, indipendentemente dall’attività da costoro concretamente svolta”. Quelle “indennità maggiorate” sono il danno erariale che De Luca dovrà risarcire. Un danno maggiore di quello prospettato in primo grado, in accoglimento sul punto di un ricorso della procura.

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