Il deputato Emanuele Pozzolo, eletto in FdI e sospeso dal partito dopo la vicenda dello sparo al veglione di Capodanno a Rosazza, è stato iscritto nel registro degli indagati della procura di Biella, con la nuova ipotesi di reato di porto abusivo di armi secondo quanto riporta LaPresse citando fonti giudiziarie biellesi. Il reato di porto abusivo d’armi prevede infatti la procedibilità d’ufficio anche quando l’arma che viene portata è detenuta regolarmente ma in collezione, nonostante l’indagato sia in possesso di porto d’armi per difesa.

La rivoltella, una North American arms LR22, da cui sarebbe partito il colpo che ha ferito Luca Campana, il genero Pablito Morello, capo scorta del Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, verrà esaminata dai consulenti nominati dalla procura e dalla difesa. Pozzolo è risultato positivo allo stub, l’esame ha rilevato “tracce significative di residui di polvere da sparo” nonostante fosse stato eseguito circa sei ore dopo i fatti, avvenuti la notte di San Silvestro all’1.30. Ora si attendono le conclusioni della consulenza balistica, affidata dalla procura alla specialista Raffaella Sorropago; poi l’analisi delle impronte digitali e una serie di accertamenti biologici. Ma soprattutto si attende la versione di Pozzolo. Il quale, quando è stato convocato dagli inquirenti nonostante avesse dichiarato che avrebbe detto tutto ai magistrati, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’avvocato Andrea Corsaro, che è anche sindaco di Vercelli, aveva motivato questa scelta sostenendo che sui giornali erano apparse le deposizioni dei partecipanti alla festa di cui però la difesa non disponeva.

Secondo i pm quando è partito il colpo nessun altro stava maneggiando la pistola. Agli atti ci sono le testimonianze dirette del ferito, Luca Campana, che nella sua querela ha fatto il nome del deputato, e di suo suocero, Pablito Morello, sostituto commissario di polizia penitenziaria, capo scorta (ma ex da qualche giorno, visto che è in ferie) del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro. Intanto il deputato, al quale il prefetto di Biella nei giorni scorsi ha revocato il porto d’armi, dallo stessa prefettura, avrà garantita una vigilanza generica radiocollegata. Non si tratta di una scorta, ma viene tenuto conto che Pozzolo aveva chiesto e ottenuto il porto d’armi a metà dicembre per motivi di sicurezza, legati alle sue posizioni politiche sulla questione iraniana

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