Sulle mani e sugli abiti di Emanuele Pozzolo, la mattina di Capodanno, c’erano residuisignificativi” di polvere da sparo da innesco. È l’esito, riportato martedì mattina da Repubblica, del test dello stub eseguito nei confronti del deputato vercellese di Fratelli d’Italia (attualmente sospeso dal gruppo parlamentare) dopo che, nel corso di un veglione alla pro loco di Rosazza (Biella) a cui partecipava anche Andrea Delmastro, un proiettile partito dalla sua pistola ha ferito Luca Campana, 31 anni, genero di Pablito Morello, ispettore capo di polizia penitenziaria e caposcorta del sottosegretario alla Giustizia (sostituito da inizio gennaio). Il parlamentare ha sempre dichiarato di non essere stato lui a sparare, sostenendo che la pistola gli è scivolata dalla tasca, dopodiché qualcuno “ha armato il cane”. I risultati dell’esame, eseguito dai Carabinieri del Ris di Parma, sono arrivati lunedì alla Procura di Biella, che indaga Pozzolo per lesioni colpose aggravate e omessa custodia di armi. Si tratta di un esito prevedibile: in base alle testimonianze raccolte finora, infatti, è probabile che il deputato si trovasse comunque nei pressi dello sparo, anche se non fosse stato lui a far partire il colpo. Versione, quest’ultima, in ogni caso smentita dal caposcorta di Delmastro. Convocato la settimana scorsa in Procura, Pozzolo si è avvalso della facoltà di non rispondere, nonostante avesse dichiarato alla stampa che avrebbe raccontato ai magistrati la dinamica dei fatti.

L’anticipazione di Repubblica ha innescato la reazione indignata del difensore di Pozzolo, il sindaco di Vercelli Andrea Corsaro, che lamenta di aver appreso tutto dalla stampa: “È sorprendente verificare che questa mattina sui giornali ci sono le notizie e invece noi non abbiamo nulla di questi risultati di quest’esame. Non ho ancora avuto modo di avere gli esiti né sono stati forniti ai nostri consulenti”. Nel pomeriggio l’ufficio inquirente biellese ha confermato la notizia con una nota firmata dalla procuratrice Teresa Angela Camelio, specificando che gli esiti del test “sono stati depositati e messi a disposizione delle parti”. Ma il sindaco-avvocato non ci sta: “Abbiamo avuto il deposito degli atti 11 ore dopo le notizie giornalistiche sulla presenza dei risultati, abbiamo fatto richiesta ma allo stato non abbiamo ancora i risultati, quindi evidenziamo che ci sono le indicazioni sui giornali prima del deposito degli atti”, incalza parlando con l’AdnKronos. E ridimensiona il risultato del test: “Sui giornali si parla di positività ma non vuol dire nulla, in quanto la positività non è altro che la prova della presenza nel luogo dello sparo. La semplice positività era pacifica, nessuno ha mai detto di non essere vicino al luogo dello sparo”.

Secondo il comunicato della Procura, invece, l’esito dello stub “conferma la prospettazione iniziale“, cioè quella di una responsabilità del parlamentare per l’incidente. Tuttavia, aggiunge la nota, i risultati “dovranno esser valutati e compendiati con gli ulteriori accertamenti dattiloscopici e biologici (richiesti, rispettivamente, dalla Procura e dalla difesa della persona sottoposta ad indagini)” nonché con la perizia balistica disposta dai pm. La procuratrice replica inoltre ai dubbi, sollevati da più parti, se non fosse stato opportuno sottoporre allo stub anche altri partecipanti al veglione oltre a Pozzolo: “Al momento del fatto non vi era alcuna evidenza tale da rendere necessaria l’esecuzione del medesimo sui pochi soggetti rimasti in loco, né tantomeno tale accertamento può esser eseguito indiscriminatamente e a livello preventivo senza alcuna ricostruzione alternativa (fornita e/o emergente) al momento dei fatti”.

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