Cultura

Il genio di Mozart esplode (di nuovo) a Verona: al teatro Ristori l’eterno capolavoro “Don Giovanni”

di F. Q.

“Questa città non può non annunziare il valor portentoso, che in età di non ancora 13 anni ha nella musica il giovanetto tedesco signor Amadeo Wolfango Mozart“. Il geniale compositore aveva suonato nel ridotto dell’Accademia Filarmonica di Verona e a celebrarlo con questo carico di entusiasmo, nei primi giorni del 1770, era la Gazzetta di Mantova. Oggi, oltre 250 anni dopo, la musica di Mozart torna a risuonare nella città veneta per la quinta edizione del Festival Mozart. Tra gli oltre 30 eventi, in una doppia data (il 25 e il 27 gennaio), arriva al Teatro Ristori il Don Giovanni, capolavoro assoluto del compositore austriaco, su libretto di Lorenzo Da Ponte.

L’opera verrà rappresentata in forma semiscenica con la regia di Gianmaria Aliverta, la direzione di Massimo Raccanelli, la speciale partecipazione dell’Orchestra Frau Musika e del Coro Andrea Palladio. In scena giovani musicisti e cantanti di venti nazionalità diverse, che si esibiranno su strumenti storicamente informati, utilizzando il diapason in uso al tempo di Mozart a 430 Hz. Nel cast dei solisti spiccano i nomi di Lodovico Filippo Ravizza, nel ruolo di Don Giovanni, vera rivelazione nel mondo della lirica, unico ammesso alla Bottega Donizetti (2021) e vincitore di prestigiosi riconoscimenti; Marco Filippo Romano (Leporello), considerato uno dei baritoni buffi di maggior talento sulla scena operistica internazionale e il tenore tedesco Julian Prégadiern (Don Ottavio), Artiste Ètoile del Mozartfest di Würzburg e direttore artistico della Brentano-Akademie.

Don Giovanni
Don Giovanni è il secondo dei tre drammi giocosi che il compositore austriaco scrisse insieme a Da Ponte, dopo Le nozze di Figaro e prima di Così fan tutte. L’opera riprende il tipo del seduttore libertino, già presente in letteratura e nel teatro. Nella sua intensità drammatica, rappresenta il lavoro teatrale più moderno di Mozart, tra i più frequentati e amati dal grande pubblico a livello internazionale.

Di cosa parla? Don Giovanni è un nobile cavaliere con una passione sfrenata per le donne; pur di conquistarle, ricorre a qualsiasi mezzo, compreso l’inganno e la menzogna. Nelle sue imprese coinvolge anche il servitore Leporello, ormai abituato alle follie del suo padrone. La povera Donna Elvira, da lui sedotta e abbandonata, spera ancora di redimerlo; Donna Anna, invece, vuole vendetta: Don Giovanni le ha anche ucciso il padre. Don Giovanni, intanto, si mette a corteggiare la contadinella Zerlina, suscitando la gelosia di Masetto, promesso sposo. Si invaghisce anche della cameriera di Donna Elvira, e per conquistarla mette in atto l’ennesimo inganno scambiandosi gli abiti con Leporello. Nell’impresa non riuscita, i due si ritroveranno al cimitero, proprio vicino alla tomba del Commendatore, il padre di Donna Anna ucciso da Don Giovanni. E quest’ultimo sfida la sua statua e la invita anche a cena. La statua accetta, e quella sera stessa si presenta a casa di Don Giovanni: gli chiede più volte di pentirsi, ma lui risponde sempre di no. Una grande voragine di fuoco si apre sotto i suoi piedi, e Don Giovanni precipita all’inferno.

Il Don Giovanni semiscenico
La scelta artistica per il Don Giovanni al Ristori vira attraverso la forma semiscenica per dare enfasi alla divulgazione della “lirica viva”, facilmente fruibile da diversi tipi di pubblico, dove l’orchestra diventa il motore trainante della vicenda. Nel caso specifico del Don Giovanni di Aliverta, una caratterizzazione dei personaggi emergerà dai costumi di Sara Marcucci che porteranno verso la contemporaneità. Faranno scoprire chi potrebbe essere oggi Don Giovanni o il fido Leporello, quali sono gli intrecci sociopolitici di una vicenda immortale come quella raccontata dal libretto di Da Ponte. Il regista Aliverta giocherà tutto sulla parte attoriale dei cantanti per spiegare al pubblico la trama dell’opera, che non verrà modificata o stravolta, ma solo portata più vicino ai giorni nostri.

Il direttore
Massimo Raccanelli è primo violoncello della Venice Baroque Orchestra con cui suona, anche in qualità di solista, nelle più prestigiose sale da concerto. Alla carriera di violoncellista affianca quella di direttore d’orchestra. Ha diretto la Georgische Kammer Orchester (Ingolstadt), l’Orchestra del Jungesmusik Podium Dresda-Venezia, Baroquipe, l’Accademia d’Archi Arrigoni ed ha effettuato numerosi concerti con la Bad Reichenhaller Philarmonie di cui è stato anche direttore ospite. Sua la direzione, tra le varie, di StOrch (Studenten Orchester München), Festival Risonanze, Orchestra della Città di Granada, Venice Baroque Orchestra con Xavier de Mestre in qualità di solista presso il Grafenegg Festival (Vienna) e allo Stiftkonzerte -Sankt Florian di Linz.

Il regista
Gianmaria Aliverta, uno dei registi più apprezzati della sua generazione, ha inaugurato stagioni del Teatro Real di Madrid (di fronte alla famiglia reale spagnola), La Fenice di Venezia, Teatro Comunale di Bologna, il Massimo di Palermo e molti altri. È inoltre tra i registi finalisti del premio “Oscar della Lirica” di Londra. Presiede l’associazione VoceallOpera che a Milano si occupa di produzioni liriche con recite in periferia, a basso costo e con cast di giovani ed esordienti.

L’orchestra
Frau Musika è un progetto artistico-formativo tra i pochi del genere in Italia, nato grazie al mecenatismo di Fondazione Cariverona, che riunisce i migliori giovani talenti da tutto il mondo, coinvolgendoli in produzioni d’eccellenza su strumenti originali. Un percorso altamente formativo nella pratica orchestrale su strumenti originali. Sotto la guida del direttore Andrea Marcon – professore ordinario di prassi esecutiva, organo e clavicembalo presso la Schola Cantorum Basiliensis – e gli insegnamenti di musicisti di fama come Andrea Buccarella e alcune Prime Parti dei complessi strumentali barocchi Venice Baroque Orchestra e La Cetra di Basilea. Le varie sessioni di lavoro si concludono con una serie di concerti realizzati nelle più importanti città italiane. L’attività formativa si svolge a Villa San Fermo di Lonigo (Vicenza), struttura ricettiva dove i partecipanti alloggiano e studiano assieme ai loro maestri. La condivisione dei vari momenti della giornata favorisce l’instaurarsi di relazioni umane, oltre che artistiche e musicali, che sono fondamentali per il raggiungimento di un’unità stilistica consapevole e per la creazione dell’identità di un’orchestra.

Info

Don Giovanni | di Wolfgang Amadeus Mozart
Dove | Teatro Ristori, Verona
Quando | 25 e 27 gennaio

Direzione | Massimo Raccanelli
Regia | Gianmaria Aliverta
Orchestra su strumenti originali | Frau Musika
Coro | Andrea Palladio
Direttore coro | Enrico Zanovello

Don Giovanni | Lodovico Filippo Ravizza
Leporello | Marco Filippo Romano
Don Ottavio | Julian Prégadiern
Donna Elvira | Valentina Mastrangelo
Donna Anna | Caterina Marchesini
Masetto | Giovanni Luca Failla
Zerlina | Georgia Tryfona
Commendatore | Renzo Ran

Web | www.teatroristori.org
Biglietteria
| Mar e gio 10-12,30, mer e ven 16-19,30 – Online www.teatroristori.org/biglietteria

Il genio di Mozart esplode (di nuovo) a Verona: al teatro Ristori l’eterno capolavoro “Don Giovanni”
Precedente
Precedente
Successivo
Successivo

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.