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‘Lisbona’ de “La casa di carta” scende in piazza per i prigionieri dell’ETA e gli sponsor la scaricano: “Non siamo legati a ideologie politiche”

Il corteo tenutosi a Bilbao lo scorso 13 gennaio ha visto la partecipazione anche dell'attrice Itziar Ituño nota per aver partecipato alla serie Netflix. Il suo spirito combattivo, però, ha fatto fare dietrofront ad alcuni suoi sponsor

di Emanuele Corbo

Lo spirito combattivo di “Lisbona”, tra i protagonisti de La casa di carta, non piace agli sponsor che fanno dietrofront e la scaricano. Sabato 13 gennaio Itziar Ituño, questo il nome dell’attrice, ha preso parte a Bilbao ad un affollato corteo in favore dei prigionieri dell’ETA (l’organizzazione armata terroristica il cui scopo è l’indipendenza del popolo basco) per chiedere l’applicazione della politica carceraria ordinaria nei loro confronti. Insieme a lei e ad altre 20mila persone anche l’ex giocatore dell’Atletico Bilbao Endika Guarrotxena e il politico José Luis Elkoro.

IL DIETROFRONT DEGLI SPONSOR – Essere scesa in piazza è però costata a Ituño la fine della collaborazione con BMW, che attraverso un comunicato ufficiale ha spiegato: “In BMW Lurauto non siamo legati ad alcuna ideologia politica, quindi ci rammarichiamo che l’immagine di Lurauto sia stata collegata a qualsiasi tipo di atto con contenuto ideologico”. Allo stesso tempo la concessionaria ha tenuto a precisare il proprio impegno per “la diversità, l’inclusione e il rispetto per il 100% della società”. Ma non è tutto, perché la compagnia aerea Iberia, come riporta anche Tribunavalladolid.com, ha rimosso dai social un video realizzato proprio con l’attrice per non alimentare la polemica scoppiata sul web dopo la partecipazione di Ituño alla manifestazione.

IN DIFESA DELL’ATTRICE – L’associazione organizzatrice della marcia, Sare, ha espresso solidarietà a “Lisbona” parlando di una “campagna di criminalizzazione che subisce da sabato” per essersi espressa “a favore dei diritti dei prigionieri baschi”. Nel dibattito è intervenuto anche il portavoce del governo basco, Bingen Zupiria, che ha giudicato “inammissibili” gli insulti e le accuse contro l’attrice perché “possono compromettere la convivenza democratica”.

‘Lisbona’ de “La casa di carta” scende in piazza per i prigionieri dell’ETA e gli sponsor la scaricano: “Non siamo legati a ideologie politiche”
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