Stando a quanto riportano alcune testate svizzere, nei giorni in cui si svolge il Forum di Davos, diventa impossibile trovare una o un escort in tutta la Svizzera o quasi. Le piattaforme sono in tilt e i servizi delle accompagnatrici prenotati, con largo anticipo. Non è una novità. Del resto il tema che i quasi 3mila tra banchieri, manager, imprenditori e politici (in larga prevalenza maschi bianchi di mezza età e spesso non accompagnati dai coniugi) si sono proposti di affrontare quest’anno è particolarmente sfidante: “Ricostruire la fiducia” in un sistema capitalistico scosso da diseguaglianze in crescita esponenziale, crisi climatica conclamata e proliferare di conflitti armati. Di fronte a cotanto proposito, una poco elegante scivolata in una nelle forme più deteriori della mercificazione mercatista è forse comprensibile. In Svizzera, peraltro, la prostituzione è legale e rientra tra le libere professioni.

A Davos i soldi non mancano di certo. Alberghi di lusso, jet privati, suv, ostriche, champagne…a differenza della rivoluzione, salvare il mondo è davvero un pranzo di gala. Perché negarsi altri piaceri che si possono comprare (purché si prenoti per tempo)? Secondo i giornali svizzeri la tariffa base per ingaggiare una escort (o un escort) nei giorni del Forum si aggira intorno ai 2mila franchi (2100 euro) per 12 ore. Ma si può arrivare a quattro volte tanto.

Normalmente i servizi richiesti includono l’accompagnamento a una cena o a una festa, nonché le prestazioni sessuali successive. Stando a quanto riferisce la responsabile di un’agenzia le ragazze parlano di esperienze positivi, clienti educati ma “più esigenti rispetto alla nostra normale clientela. Le donne con un fisico da modella e un look al top sono particolarmente richieste”. Alla scottante questione ha dedicato attenzione persino l’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), secondo uno studio durante i pochi giorni del Forum, il giro d’affari della prostituzione raggiunge i 10milioni di dollari.

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