“Le parole di Galli della Loggia mi indignano. Quanto ha scritto sul Corriere della Sera è impregnato di stigmi e pregiudizi inaccettabili contro i disabili. È una semplificazione dettata dal fatto che non conosce questo nostro mondo”. A restare sconcertato di fronte a quello che l’editorialista e storico definisce “mito dell’inclusione” sono le associazioni che da sempre si occupano di ragazzi, e non solo, con diverse difficoltà. A dar loro voce è uno dei massimi rappresentanti, Vincenzo Falabella, il presidente nazionale della Federazione italiana per il superamento dell’handicap che raggruppa una trentina di realtà che in Italia si occupano di down, ciechi, autistici, stomizzati e altro ancora.

A far balzare sulla sedia Falabella è la recensione apparsa sul Corriere della Sera a firma di della Loggia che, commentando il libro “Una scuola esigente” di Giorgio Ragazzini, scrive: “Nelle aule italiane, caso unico al mondo, convivono regolarmente accanto a ragazzi cosiddetti normali, ragazzi disabili con il loro insegnante di sostegno (perlopiù a digiuno di ogni nozione circa la loro disabilità), poi ragazzi con i Bes (Bisogni educativi speciali: dislessici, disgrafici, oggi cresciuti a vista d’occhio anche per insistenza delle famiglie) e dunque probabili titolari di un Pdp (Piano didattico personalizzato) e, infine, sempre più numerosi, ragazzi stranieri incapaci di spiaccicare una parola di italiano. Il risultato lo conosciamo”.

Il presidente della Fish non ci sta e a IlFattoquotidiano.it spiega: “In Italia con l’abolizione delle classi differenziali abbiamo fatto un grande salto di qualità rispetto ad altri Paesi europei. I ragazzi disabili hanno diritto di usufruire di una scuola inclusiva e di avere – come dice la nostra Costituzione – gli stessi diritti di tutti gli altri. Le parole dello storico mi indignano tanto più perché pronunciate da una persona ben nota e che firma su un importante quotidiano nazionale. Pensare che nel 2024 ci sia ancora chi come Galli della Loggia ha questo pensiero la dice lunga su quanto sia ancora lungo il cammino culturale che abbiamo davanti”.

Falabella non trova giustificazione alcuna per l’editorialista. Anzi. Rincara la dose: “Lo dico con sincerità, perché quanto scritto dallo studioso mi spaventa. Forse qualcuno in questo Paese vuole tornare ad Aktion T4, lo sterminio nazista delle persone con disabilità? Dietro parole come quelle scritte in quella recensione c’è l’intenzione di ghettizzare. Lo dico in riferimento anche a quanto affermato sui ragazzini stranieri. Della Loggia ha avuto una caduta di stile che rinvio al mittente perché in questi anni i nostri ragazzi e le loro famiglie hanno dimostrato che l’inclusione non è un mito”. Falabella lascia passare solo la frase relativa ai docenti di sostegno: “Il sistema scolastico italiano va sicuramente rivisto. Siamo convinti che siano cambiate molte condizioni da quando sono state abolite le classi differenziali e che fare il maestro o il professore di sostegno non debba essere un volano per arrivare al posto comune”. Intanto su “X” a prendersela con lo storico sono in tanti. L’ex ministro Andrea Orlando twitta: “Una parola sola: vergogna! Galli della Loggia è abbastanza vecchio da ricordare che cosa erano le scuole speciali in Italia. Qui sembra addirittura suggerire l’apartheid”.

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