Decimo calo mensile consecutivo per la produzione industriale italiana in novembre. Rispetto allo stesso mese del 2022 la flessione è del 3,1%. Segno meno anche rispetto ad ottobre 2023, il dato congiunturale segna un arretramento dell’1,5%. Lo rileva l’Istat precisando che nella media del trimestre settembre-novembre si registra una diminuzione del livello della produzione dello 0,8% rispetto ai tre mesi precedenti. Nel confronto su base annua, novembre è stato particolarmente negativo per il comparto del legno (- 12,7%) e per il tessile e abbigliamento (- 9,3%). Giù anche l’elettronica (- 4,9%), la chimica (- 2,6%) e gli alimentari (- 1,8%). Si salva la meccanica (+ 0,8%), crescono con più decisione i mezzi di trasporto (+ 2,1%). Nel confronto rispetto ad ottobre segno più soltanto per meccanica e tessile/abbigliamento.

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori sottolinea come “il Paese continua ad arretrare. Non c’è un solo comparto che si salvi su base congiunturale e i beni di consumo sono secondi per flessione solo all’energia con un -1,8%. Insomma, le nostre industrie vanno sempre peggio”.

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