L’Aula della Camera ha approvato le risoluzioni della maggioranza, del Partito democratico e quella presentata da Italia viva, Azione e Più Europa, sulle comunicazioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, in merito al nuovo invio di armi (l’ottavo pacchetto) all’Ucraina. Il governo Meloni aveva espresso parere favorevole sul primo e sul terzo documento, mentre si era rimesso all’Aula sul testo dei dem. Respinte invece le risoluzioni proposte da M5S e Alleanza Verdi Sinistra, che hanno confermato la propria posizione contraria al proseguimento del sostegno militare a Kiev.
In Aula, al di là della conferma del sostegno militare a Kiev, era stato lo stesso Crosetto a evocare la possibilità che si aprano spiragli diplomatici, con la convinzione che “parrebbe giunto il momento per un’incisiva azione diplomatica, che affianchi gli aiuti che stiamo portando avanti, perché si rilevano una serie di segnali importanti che giungono da entrambe le parti in causa”. E ancora: “Le dichiarazioni di diversi interlocutori russi evidenziano una lenta e progressiva maturazione di una disponibilità al dialogo per porre fine alla guerra. In Ucraina il fronte interno appare meno compatto che nel passato nel sostenere la politica del presidente Zelensky”.
Parole alle quali ha però replicato il deputato di Avs e segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni: “Dove sarebbe questa iniziativa diplomatica? Possibile che non ci sia nessuna personalità in Europa in grado di proferire una parola su questo?”. E ancora, replicando al ministro che aveva rivendicato di aver personalmente organizzato e curato, attraverso la Difesa, il viaggio in missione di pace del cardinal Matteo Maria Zuppi per conto del Vaticano: “La ringrazio per questo, ma sui vostri mezzi c’era l’inviato del Papa. Mentre noi vorremmo che ci fosse un’Unione europea che invece scompare”.
Ad attaccare pure il M5s, che ha ribadito il suo “no” all’invio di nuovi armamenti: “Si è perso un anno sulle trattative diplomatiche per la cecità del partito trasversale della guerra. Basta armi“, ha rivendicato il deputato Marco Pellegrini. Mentre dal Pd è stata la capogruppo Chiara Braga a rivendicare un ruolo più deciso dell’Ue sull’iniziativa diplomatica. I dem si sono astenuti sulla risoluzione di maggioranza (così come su quelle presentate dagli altri gruppi, ndr), ma sul capitolo – il documento è stato votato per parti separate, ndr – che prevede l’invio delle armi a Kiev sono arrivati alcuni voti a favore dall’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, da Lia Quartapelle e da Marianna Madia, che hanno votato sì a tutti gli impegni per l’Ucraina, sia nella risoluzione della maggioranza che in quella di Iv-Azione-Più Europa.
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