Sono le 14.33 del 1° gennaio quando l’agenzia Ansa batte la notizia di un ferito per colpi di arma da fuoco in Piemonte. “Un uomo di 31 anni è rimasto ferito alla gamba nella notte di Capodanno da un colpo di pistola esploso durante i festeggiamenti. È successo a Rosazza (Biella) poco dopo la mezzanotte. La dinamica dell’episodio è al vaglio degli inquirenti. Sul caso sta indagando direttamente la procura di Biella insieme ai carabinieri”. Poche righe con una specifica ovvero l’uso dell’avverbio “direttamente”.

L’episodio finisce tra gli episodi di cronaca nera dei festeggiamenti per l’arrivo del 2024. Solo alle 17 emerge, con la pubblicazione di un articolo della Stampa, che al veglione di Capodanno alla pro loco di Rosazza, a cui partecipava il sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro, il genero di un agente della sua scorta era rimasto ferito da un proiettile esploso dalla pistola di un suo compagno di partito, il deputato vercellese Emanuele Pozzolo. Oggi Delmastro, in una intervista a Repubblica, ricostruisce la sua versione in cui sostiene di non avere saputo dell’arma. Il sottosegretario alla Giustizia, tuttavia non ha ritenuto di fare dichiarazioni prima che la notizia si diffondesse. Nonostante il luogo fosse stato teatro di un reato, lesioni colpose, e al vaglio ce ne potrebbero essere altri. Alla festa peraltro partecipava la sorella di Delmastro, Francesca, sindaca del piccolo paese piemontese.

Il genero di Delmastro, ferito in maniera lieve, è stato dimesso dall’ospedale con 10 giorni di prognosi. Il deputato Pozzolo, dopo aver festeggiato con la famiglia, era arrivato arrivato alla festa armato di una North american arms Lr22, una mini-pistola da borsetta. Ancora non è chiaro a che ora. È stato sottoposto allo stub, la ricerca dei residui di sparo sulla mano, qualche ora dopo. “Confermo che il colpo è partito accidentalmente da una pistola da me regolarmente detenuta – ha poi ammesso Pozzolo in un comunicato diramato lunedì sera – ma non sono stato io a sparare”.

La responsabilità ricadrebbe in ogni caso su Pozzolo, che aveva il dovere di custodire nel migliore dei modi l’arma che era autorizzato a portare per difesa personale. Una dichiarazione quella arrivata da Pozzolo a distanza di moltissime ore dai fatti. Gli inquirenti, dopo che i militari dell’Arma avranno terminato l’audizione dei testimoni, decideranno quale reato contestare. Delmastro, come dichiarato nell’intervista, ha affermato di non aver visto nulla perché al momento dello sparo era a 300 metri di distanza a caricare la macchina del cibo avanzato, ma c’erano altri invitati che avrebbero assistito alla scena, senza dimenticare che alla festa erano presenti anche bambini “in un’altra stanza”. Va sottolineato che nessuno tra i politici presenti ai fatti ha pensato di presentare una dichiarazione e spiegare perché alla festa fosse stata portata una pistola, né chi abbia effettivamente esploso il colpo che ha ferito l’uomo. Tra lo sparo e le prime notizie sono passate 14 ore.

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