L’interrogatorio è già avvenuto. Il “boss dei Van Gogh” Raffaele Imperiale, collaboratore di giustizia da poco più di un anno dopo il suo arresto nel 2021, è stato sentito dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Salerno nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica. A quanto risulta al fattoquotidiano.it, Imperiale ha fornito un contributo “utile ma non determinante” alle indagini, ormai in dirittura d’arrivo. L’interrogatorio del super narcotrafficante internazionale – risalito recentemente agli onori della cronaca per aver manifestato l’intenzione di “regalare” allo Stato un’isola artificiale al largo di Dubai, acquistata nel 2008 per 32 milioni di euro – dovrebbe infatti essere uno degli ultimi atti istruttori della procura salernitana intorno al delitto avvenuto il 5 settembre del 2010. Un caso finora irrisolto, per il quale sono indagati – tra gli altri – l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi e il colonnello dell’Arma Fabio Cagnazzo.

Proprio il presunto ruolo dei militari nel delitto Vassallo è il link in base al quale i pm salernitani hanno acquisito alcuni documenti depositati al processo nei confronti di Imperiale in corso a Napoli. A incuriosire gli inquirenti della Procura, guidata da Giuseppe Borrelli, un verbale del narcos dell’ottobre 2022: “Ricordo un’altra persona con cui teneva i rapporti per conto nostro Bruno Carbone (socio di Imperiale, ndr): era un soggetto di Casoria, il “marziano”, che comprava 80-100 chili al mese e aveva a libro paga un carabiniere”. Il “marziano” è Pasquale Fucito, di Caivano e non di Casoria. È il boss dell’omonimo clan condannato in appello a dieci anni per aver corrotto il maresciallo Cioffi, finanziandolo con ingenti somme in cambio di protezioni e favori intorno ai traffici di droga al Parco Verde di Caivano.

Nel luglio 2022 Cagnazzo, Cioffi e altri sette indagati furono perquisiti dai carabinieri del Ros. Il decreto di perquisizione, emesso per le accuse di omicidio e traffico internazionale di stupefacenti, ipotizzava che Vassallo fosse stato ucciso perché si era opposto a un grosso giro di droga con base ad Acciaroli, il borgo marinaro di Pollica. Il giorno dopo, il sindaco avrebbe dovuto incontrare un capitano dei carabinieri di Agropoli al quale denunciare i sospetti che aveva già accennato al pm di Vallo della Lucania Alfredo Greco.

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