Diminuiscono in novembre le esportazioni italiani al di fuori dell’Unione europea. Il calo è del 3% rispetto allo stesso mese del 2022. La diminuzione colpisce tutte le categorie di prodotti ad eccezione dei beni di consumo durevoli (+ 2,6%). Per quanto riguarda le destinazioni cala di oltre il 20% l’export verso Russia, Svizzera e Gran Bretagna. Flessione del 16,8% per le vendite verso il Giappone. Viceversa cresce il valore delle esportazioni dirette negli Stati Uniti (+ 4,9%), in Cina (+ 5,6%) e nei paesi dell’Opec (+ 5,6%). In discesa sono anche le importazioni, giù del 3,1%. Crolla del 92% il valore dell’import proveniente dalla Russia, dato dovuto principalmente alla diminuzione dei prezzi energetici rispetto ad un anno fa e alla progressiva riduzione della fornitura di gas. Si compra molto meno anche da India (- 17,9%), Svizzera ( – 13,4% ) e paesi Opec (- 36%).

Le flessioni di vendite e acquisti si traducono in un saldo commerciale (differenza tra valore di export ed import) positivo per 6,2 miliardi di euro (+ 1,8 miliardi sul novembre 2022). In particolare il forte ribasso dell’import di energia (-38%) dai paesi extra Ue riduce il deficit energetico dell’Italia a 5,18 miliardi contro gli 8,7 di un anno migliorando così il saldo commerciale complessivo. L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 10.555 milioni di novembre 2022 a 11.410 milioni di novembre 2023.

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