È stato convalidato il fermo di Bujar Fandaj, il piccolo imprenditore di 41 anni di Altivole (Treviso) accusato del femminicidio a coltellate di Vanessa Ballan a Riese Pio x (Treviso) due giorni fa, nella abitazione di lei. L’uomo, che dopo il massacro si è fermato in un bar a bere una birra e poi è fuggito, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del magistrato. Attualmente è detenuto nel carcere di Treviso. Fandaj perseguitava la giovane mamma che era incinta e lei per questo lo aveva denunciato. L’altro giorno, armato di un martello, ha sfondato la porta finestra e dopo aver picchiata la donna l’ha accoltellata.

La vittima, insieme al compagno, aveva denunciato l’uomo che l’ha perseguitava con messaggi e ricatti. Lei “aveva paura” raccontano i colleghi di lavoro perché il 41enne si presentava nel supermercato dove lei lavorava “quattro volte al giorno“. Entrava, comprava qualcosa e usciva. Poi ritornava gettando nello sconforto la giovane. Piccoli acquisti in modo che Vanessa, che faceva la cassiera, lo vedesse. Lei aveva chiuso la relazione e adesso pensava alla famiglia. Anche i colleghi di lavoro aveva raccontato di aver presentato denuncia contro l’uomo, che dopo aver subito una perquisizione da parte dei carabinieri, sembrava aver mollato la presa. In realtà stava soltanto premeditando l’omicidio. Ieri il procuratore capo di Treviso il caso “dopo la denuncia caso non sembrò urgente”.

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Vanessa Ballan, Bujar Fandaj al bar dopo il femminicidio. Lo scuolabus del figlio della vittima fermato dai carabinieri

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Vanessa Ballan, quando Bujar Fandaj le disse: “Ti ammazzo”. Il procuratore: “Divieto di avvicinarsi forse non sarebbe bastato”

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