Il governo con il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha posto la fiducia sul maxi-emendamento alla legge di bilancio al Senato. Il voto è atteso per venerdì mattina: poi il testo, che nelle ultime settimane ha visto più volte rinviato l’approdo in Aula, passerà alla Camera. Dove è destinato ad essere votato in extremis, tra Natale e Capodanno. Nonostante il governo Meloni puntasse inizialmente a vararla con largo anticipo, a metà dicembre. Promessa non mantenuta così come quella della “inemendabilità” del testo, che con gli emendamenti dei relatori ha in realtà imbarcato una marea di mance a cui si sono aggiunte quelle di maggioranza messe in fila nelle scorse ore dal Pd. Lo ha ammesso senza mezzi termini il senatore della Lega Claudio Borghi, che parlando dell’ipotetica blindatura chiesta dalla premier ha chiesto: “Basta, chiudiamo questo esperimento di dire basta, no emendamenti. Non lo vorrei più vedere, perché molto semplicemente abbiamo visto che quello che non passa da una parte passa dall’altra ma passa peggio“.

“È la prima volta in vent’anni che il maxiemendamento alla manovra è stato depositato senza rilievi dalla Ragioneria dello Stato”, ha festeggiato il sottosegretario all’Economia Federico Freni al termine della riunione della commissione Bilancio. Nel merito, il leghista ha rimarcato che la destra sta “lavorando per far crescere questo paese” ma, ha detto, “noi non crediamo nell’ascensore sociale. Crediamo in tanti faticosi piani di scale da fare a piedi per crescere”. Sarà per questo che il reddito di cittadinanza è stato smantellato.

“Con questa manovra l’Italia si sveglierà nel buio totale, senza misure per la crescita, con più disuguaglianza e meno giustizia sociale”, ha attaccato in discussione generale il senatore Daniele Manca, capogruppo Pd in commissione Bilancio. “Avete costruito una legge di bilancio in cui il futuro non esiste, per due terzi in deficit. Sul versante europeo – ha proseguito – s’assiste al vostro primo importante fallimento proprio sull’asse portante delle politiche dello sviluppo economico che riguardano le famiglie e le imprese”.

Mariolina Castellone (M5S), vicepresidente del Senato, in un passaggio del suo intervento ha sottolineato che “questo è il momento in cui il Governo deve dirci cosa vuole fare. Basta parlare di Reddito di cittadinanza, basta parlare di Superbonus, basta parlare di banchi a rotelle. Diteci voi cosa volete fare, quali sono i vostri progetti, cosa intendete mettere in campo per far crescere il Paese. Cominciate a costruire e smettetela di distruggere. Qui si dovrebbe lavorare per il bene comune e non per per gli amici a cui avete regalato mancette anche in questa Legge di bilancio”.

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