Dopo che il governo aveva deciso di non concedere alcuna proroga rispetto alla fine del mercato tutelato dell’energia elettrica, un mini rinvio arriva in extremis per decisione dell’authority per l’energia Arera. Il presidente Stefano Besseghini ha annunciato infatti che la data prevista, il primo aprile, “è stata spostata al primo di luglio. E’ una decisione che abbiamo preso ieri, poche ore fa ho firmato la delibera”, ha spiegato a Tg3 Fuori Tg. L’Arera, come spiegato nel comunicato ufficiale, ha rinviato la data di attivazione del Servizio a Tutele Graduali (STG) per “assicurare uno svolgimento coerente del processo del ‘fine tutela’ per i clienti”. Questo dopo che l’asta per l’assegnazione dei clienti non vulnerabili che ancora non avranno scelto il mercato libero è stata rinviata al 10 gennaio. Rimane invariata la data di conclusione di quel servizio, fissata al 31 marzo 2027. Soddisfatte le associazioni dei consumatori, mentre le opposizioni attaccano il governo. Che, secondo il capogruppo del Pd in commissione Attività produttive alla Camera, Vinicio Peluffo, “si nasconde dietro l’Autorità dell’energia perché non è stato in grado di risolvere i problemi. Ancora ieri, nella discussione sulla legge annuale sulla concorrenza, aveva bocciato l’emendamento del Pd che proponeva una proroga di un anno”.

La decisione del rinvio secondo l’authority risponde a diverse esigenze legate al decreto Energia, tra cui la necessità di assicurare ai clienti un tempo sufficiente per essere informati attraverso le campagne che dovranno essere condotte dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, di effettuare le attività preparatorie all’operatività del nuovo Servizio e di limitare il più possibile il periodo intercorrente tra l’assegnazione e l’attivazione del Stg. Sono anche stati aggiornati testi delle comunicazioni da inviare ai clienti attualmente in maggior tutela dai relativi esercenti, prevedendo che siano effettuate dopo le aste e in prossimità dell’avvio del servizio a tutele graduali, cioè tra aprile e giugno 2024.

Intanto mercoledì hanno scioperato per l’intero turno i 1.500 operatori dei call center addetti al servizio clienti del mercato tutelato: una mobilitazione promossa da Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil per sollecitare un confronto col governo finalizzato a mantenere la piena occupazione nel passaggio al mercato libero. Nel testo definitivo del Dl Energia è stata infatti soppressa la “norma di dignità” all’articolo 36 ter, che prevedeva l’applicazione della clausola sociale. Cioè la norma del 2016 in base alla quale in caso di passaggio di un appalto da un’impresa a un’altra il rapporto di lavoro degli impiegati del call center continua con il subentrante alle stesse condizioni. Senza quella clausola le compagnie che si aggiudicheranno un lotto di utenti che non hanno scelto un fornitore sul mercato libero (le cosiddette tutele graduali) non saranno tenuti a mantenere il rapporto di lavoro con gli operatori che al momento gestiscono l’assistenza telefonica a quei clienti.

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