Cinema

Al macero il sequel de “Il signore degli anelli”, Amazon e gli eredi di Tolkien vincono la causa: “Non era autorizzato”

Demetrious Polychron è stato condannato al risarcimento delle spese legali per 135mila dollari ed è stato obbligato a distruggere tutte le copie fisiche e digitali del suo romanzo

di Davide Turrini

Al macero il sequel letterario de Il signore degli anelli. Il signor Demetrious Polychron pensava di battere cassa da Amazon ma invece è stato battuto lui e senza tanta pietà. Nel 2022 Polychron aveva avuto l’ardire di accusare Amazon e Tolkien Estate (l’ente che tutela le opere del maestro J.R.R. Tolkien) di una sorta di sconsiderato plagio. Lo scrittore statunitense che si occupa di fan fiction, ovvero quella narrativa ad uso e consumo degli appassionati delle saghe letterarie o cinematografiche, aveva accusato il colosso Amazon Prime di aver utilizzato parti del suo libro, The fellowship of the king (La compagnia del re), per realizzare la serie Il signore degli anelli. Gli anelli del potere, reperibile sulla piattaforma streaming di Amazon. Polychron chiedeva nientemeno che un risarcimento da 250milioni di dollari. Insomma pensava di sistemarsi per il resto della vita grazie ad un’opera che, sosteneva lui, era il “seguito perfetto” della saga di Tolkien.

Invece un giudice di Los Angeles l’estate scorsa ha archiviato il caso sentenziando come Polychron si fosse “palesemente appropriato” di tutto l’universo tolkeniano, personaggi, trame e ambientazioni finiti dalla testa ai piedi nella sua fan fiction. A quel punto Amazon e Tolkien Estate hanno voluto infierire intentando una causa contro l’autore de La compagnia del re. Così Demetrious Polychron – nome più harrypotteriano che tolkeniano – è stato condannato al risarcimento delle spese legali per 135mila dollari ed è stato obbligato a distruggere tutte le copie fisiche e digitali del suo romanzo. Insomma, nel mondo della fan fiction vige la regola non scritta secondo la quale se ti rifai all’universo narrativo, qui de Il signore degli anelli (“Tolkien inspired fiction”), non con un obiettivo commerciale, diciamo per omaggiare l’autore, bene; altrimenti, proprio grazie a questa sentenza, chi cerca di monetizzare non rispettano il diritto d’autore viene condannato all’oblio.

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