Una questione di “signorilità“: come dar torto a Paolo Bertolucci. Prima a Malaga, poi ai SuperTennis Awards di Milano: Nicola Pietrangeli è riuscito a mettere il suo zampino e la sua faccia in tutte le celebrazioni della Coppa Davis vinta dall’Italia. L’ex campione, oggi 90 anni, è stato capitano non giocatore della squadra che vinse la prima Davis per l’Italia, 47 anni fa. Per questo motivo era presente sul palco spagnolo in mezzo a Jannik Sinner e compagni: non è rimasto in disparte, si è preso la scena riuscendo anche a sollevare il trofeo dopo la vittoria contro l’Australia. Come se non bastasse, però, era presente pure a Milano lunedì 4 dicembre durante la cerimonia di premiazione del tennis italiano, al termine di un 2023 straordinario. “Credo che la Fitp (la Federtennis, ndr) avrebbe dimostrato signorilità invitando alla premiazione oltre al capitano anche la squadra del 76. Sarebbe stato il naturale passaggio di consegne. Il silenzio totale della stampa avvalla e convalida la scelta. Peccato”, ha scritto Bertolucci su Twitter.

Lui, Adriano Panata, Corrado Barazzutti e Tonino Zugarelli sono stati gli artefici dell’impresa in Cile nel 1976. Una vittoria rimasta scolpita nella memoria del tennis italiano, proprio perché rimasta l’unica per quasi mezzo secolo. E se a Malaga Bertolucci e Panatta erano “presenti” con le loro voci per il commento Sky e Rai, avere la squadra del ’76 al completo sul palco di Milano sarebbe stato un momento iconico. Appunto un “passaggio di consegne” nei confronti di Sinner, Lorenzo Sonego, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi, Simone Bolelli e pure Matteo Berrettini. Oltre ovviamente al capitano di oggi, Filippo Volandri. Invece insieme al presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, era presente solo Pietrangeli. Non sono note le ragioni di questa scelta da parte della Federazione, che avrebbe potuto sfruttare l’occasione per riunire tutta la squadra del ’76.

Pietrangeli peraltro, è giusto ricordarlo, non è sempre stato benevolo nei confronti di Sinner. Lo ha spesso criticato, per poi riempirlo di elogi dopo la vittoria della Davis. Al contrario, Bertolucci è sempre stato un grande sostenitore del 22enne altoatesino, anche nei momenti di difficoltà fisiologi nella crescita di un giovane tennista.

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