Tutto da rifare. Il concorso per l’assunzione di 46 agenti forestali, il cui esito aveva sollevato più di un sospetto, verrà annullato. Lo ha annunciato il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, dopo avere ricevuto la relazione degli ispettori che nominati a novembre. Il concorso aveva visto come vincitore il figlio dell’ex capo della Forestale, Giovanni Salerno. Andato in pensione prima dello svolgimento del concorso, era stato però lo stesso Salerno a nominare il presidente della commissione esaminatrice prima del pensionamento. Al figlio dell’ex dirigente, Alessio Maria Salerno, erano state attribuite come esatte tutte e 60 le domande a risposta multipla del concorso. Un esito quindi che aveva destato più d un sospetto e che aveva portato il presidente Schifani a istituire il collegio di ispettori: “Il dirigente generale del comando del Corpo forestale dell’epoca, infatti, avrebbe dovuto astenersi dal nominare il presidente della commissione di concorso, trovandosi in conflitto di interessi”, questo emerge dalla relazione sottoscritta dal collegio ispettivo della Regione. Una relazione che è stata già trasmessa al dirigente generale del dipartimento regionale della Funzione pubblica per l’annullamento della prova.

“Rincresce per i tanti giovani che con sacrificio hanno partecipato alla prova del concorso ma l’annullamento degli atti, come indicato dal collegio ispettivo e in sintonia con la giurisprudenza amministrativ. A questo punto è l’unica soluzione percorribile per ripristinare la legalità violata e consentire una partecipazione, con pari opportunità, a tutti i concorrenti”, ha detto Schifani. “Lacrime di coccodrillo” per Fabio Venezia, deputato regionale del Pd e membro della commissione Antimafia, che insiste: “Non crediamo possa bastare l’annullamento del concorso regionale per le guardie forestali. Questo è un atto dovuto che arriva peraltro in ritardo. Appare ancora una volta evidente l’assoluta inadeguatezza della Regione nella gestione dei concorsi pubblici”. A fargli eco anche il presidente della stessa commissione, Antonello Cracolici: “Avevo segnalato per tempo che questo concorso era a forte rischio di illegittimità e non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Resta l’amarezza per chi vi ha partecipato e che ha versato 10 euro per la prova e la figuraccia del primo concorso, dopo tantissimi anni, naufragato per irresponsabilità della macchina regionale”.

A puntare il dito contro le procedure di espletamento dei concorsi anche il M5s: “Stiamo valutando i presupposti di un esposto alla Corte dei conti per danno erariale e se l’evoluzione della vicenda porterà anche ad un processo penale, chiediamo sin d’ora alla Regione di costituirsi parte civile”, commenta il capogruppo del M5s all’Ars Antonio De Luca. Che chiosa: “Questa vergognosa e triste vicenda conferma che la Regione Sicilia e le procedure concorsuali non vanno per nulla d’accordo e questo è grave in una terra affamata di lavoro come la Sicilia. Di questi agenti inoltre abbiamo urgentissimo bisogno e questo stop che allunga le procedure non è un bene né per il buon nome del Corpo Forestale né per la salvaguardia dell’ambiente”.

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