Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scordiamoci il passato, siamo di Taranto, paisa’. Mancava solo l’abbraccio ufficiale ed è arrivato durante l’assemblea nazionale di Italia Viva: Rinaldo Melucci, il sindaco anti-Ilva della città pugliese, sposa la causa politica di Matteo Renzi, l’uomo che a suon di decreti, a volte stracciati dai giudici, l’ha tenuta in vita. Dopo l’addio al Pd, Melucci ha aderito a Iv ed è entrato nella cabina di regia del partito. Il crisma dell’ufficialità è lo sbocco finale di una situazione che già esisteva nei fatti, visto che Italia Viva è il primo contributore della maggioranza che sostiene la giunta tarantina. Se non fosse che in passato se ne sono dette di tutti i colori.

Il passaggio di Melucci a Italia Viva è stato salutato come un “fatto di grande importanza” da Renzi: “Noi abbiamo sempre detto le stesse cose sull’Ilva e su Taranto, poi naturalmente ci sono state tante polemiche e discussioni. Noi siamo stati quelli che hanno messo più di un miliardo, presi dal sequestro Ilva e messi per la decarbonizzazione e per il progetto ambiente pulito a Taranto. Naturalmente ci sono state nel corso degli anni tante discussioni e tanti elementi di confronto, oggi si apre uno spazio di confronto, il fatto che Rinaldo Melucci continui la sua esperienza con noi è secondo me una cosa molto bella”.

Come le posizioni da sempre espresse da Renzi sulla gestione dell’Ilva siano conciliabili con quelle di Melucci resta tutto da capire. Il sindaco di Taranto infatti ha firmato diverse ordinanze di chiusura dell’acciaieria, una delle quali bocciata dal Consiglio di Stato e l’altra ancora pendente davanti al Tar di Lecce, e in diverse occasioni è parso assai più vicino alle istanze portate avanti dal M5s. Una distanza insomma siderale rispetto a quella dell’ex presidente del Consiglio. Non a caso, infatti, Melucci è stato uomo di fiducia di Michele Emiliano. Adesso, in uno dei momenti più drammatici per l’ex Ilva, ridotta a uno stato comatoso e a un passo dal rischio liquidazione, la strambata del sindaco. Alle sue spalle, ben 5 consiglieri di Italia Viva, tra cui un imputata e un prescritto per frode ai danni del Comune. Viva la coerenza, di tutti.

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