Il caso scommesse torna a scuotere il mondo del calcio. Questa volta l’epicentro non è Torino ma Benevento: come riporta Il Mattino, giovedì la Guardia di Finanza si è presentata da Christian Pastina. La casa del difensore in forza al club giallorosso è stata perquisita e gli sono stati sequestrati i dispositivi digitali. L’accusa è la stessa per cui a Torino sono indagati Nicolò Fagioli, Sandro Tonali, Niccolò Zaniolo e pure Alessandro Florenzi: esercizio abusivo del gioco d’azzardo, in base all’articolo 4 della legge 401 del 1989. In altre parole, aver scommesso su piattaforme illegali.

Pastina giovedì pomeriggio si è allenato con i compagni del Benevento, che milita in Serie C. E stando alla versione de Il Mattino, il difensore ha negato ogni accusa, spiegando ai finanzieri che il conto a lui intestato in realtà veniva utilizzato da un ex compagno di squadra, Gaetano Letizia. Proprio Letizia, in prestito alla Feralpi Salò, risulta secondo il quotidiano tra gli altri calciatori coinvolti nell’inchiesta. Insieme a lui anche Massimo Coda e Francesco Forte, che giocano rispettivamente per Cremonese e Cosenza, entrambi in Serie B. Sono tutti comunque ex giocatori del Benevento, retrocesso al termine della passata stagione.

I fatti, scrive Il Mattino, risalgono proprio all’anno scorso. Il quotidiano però non specifica quale Procura abbia in mano il fascicolo: non è ancora chiaro, quindi, se l’inchiesta che ha portato alle perquisizioni a Benevento sia una costola del filone torinese che ha coinvolto giocatori della Serie A e della Nazionale. Se dal punto di vista penale i calciatori rischiano al massimo una sanzione pecuniaria, diverso è il piano della giustizia sportiva: Fagioli e Tonali sono stati già squalificati, Zaniolo e Florenzi per il momento no, perché hanno negato di aver mai scommesso sul calcio. Circostanza vietata dal Codice di giustizia sportiva.

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