Un buon Napoli perde 4 a 2 al Bernabeu dopo aver messo paura al Real Madrid e rinvia all’ultima giornata la qualificazione agli ottavi di Champions League, che pare non essere in discussione. La cura Mazzarri porta i suoi frutti: la squadra torna a divertirsi, il gruppo torna ad abbracciarsi, seppure con una condizione atletica precaria e limiti ancora da smussare, che certo non potevano essere smussati al Bernabeu, dove comunque gli azzurri restano in partita per ottanta minuti.

E dire che il Napoli avrebbe potuto giocare in totale scioltezza questa gara col Real, senza la sciagurata partita contro l’Union Berlino costata due punti, qualche milione, tanta noia e – cosa più grave – il rinvio di ogni certezza di qualificazione. Il Napoli non ha mai battuto i blancos in gare ufficiali, e neppure in quelle non ufficiali. Gli azzurri pressano in avvio e segnano con il Cholito Simeone, ma un secondo dopo Brahim Diaz si conferma bestia nera di Lobotka come quando giocava nel Milan e gli ruba palla, dando il la al pareggio di Rodrygo. Ancelotti potrebbe aver tenuto conto delle gare dello scorso anno contro i rossoneri, vista la scelta a sorpresa di Diaz – utilizzato poco in questa stagione – al posto di Joselu.

Il Real, pur incerottato, è una parata di stelle anche tra i difensori: Alaba piazza un cross meraviglioso sulla testa di Bellingham, marcato maluccio da Natan, e al 22esimo i blancos sono in vantaggio. Dopo lo spettacolo iniziale le squadre tirano il fiato: i madrileni cercano la giocata e il Napoli la ripartenza, dovendo badare anche al faticosissimo compito di evitare di scoprirsi ai micidiali contropiedi madrileni. Il primo tempo si chiude col Napoli in attacco che mette paura al Real, ma si va al riposo sul 2 a 1.

Nella ripresa Osimhen entra per il Cholito, ma è Anguissa a trovare il gol del 2 a 2 con un meraviglioso esterno destro all’incrocio dei pali, diventando il secondo a prendersi il bacio di mister Mazzarri dopo Kvaratskhelia a Bergamo.
Baci che non saranno principeschi, ma che sembrano aver svegliato la squadra dal torpore della gestione precedente.
Gli azzurri provano a sorprendere il Real, ma rischiano anche di farsi sorprendere quando Joselu, subentrato, la manda altissima da due passi, o quando Meret fa un miracolo su Rudiger e più tardi su Bellingham. Gli ospiti calano nel finale, a testimoniare che il cambiamento indubbio nella testa necessita di maggior tempo per arrivare anche alle gambe, vista una condizione atletica evidentemente molto, molto precaria lasciata in eredità dal predecessore di Mazzarri e dal suo staff.

Dopo due miracoli, all’84’ Meret come all’andata, si arrende al tiro da fuori di Nico Paz, giovane tirato fuori dal cilindro di Ancelotti nell’emergenza madrilena. Nel finale il Real dilaga con Joselu, che aveva sbagliato l’impossibile e nel recupero segna il 4 a 2. Un buon Napoli, in partita fino all’85esimo, rinvia la qualificazione all’ultima giornata, quando basterà non perdere contro il Braga per passare come seconda. Al netto del risultato conta quanto si è visto: un gruppo ritrovato e una squadra che pare tornata a divertirsi.

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