Le domeniche bestiali, diciamocelo, sono una sfida, una risposta disobbediente a un sistema che vorrebbe il pallone tutto cuffie bluetooth, tribune hi-tech e divise immacolate e pure alla moda. E invece qui si sfida il freddo dei campi di provincia a petto in fuori (e non solo), con mezzi di fortuna vista la scarsa disponibilità economica e quando quella disponibilità economica c’è non è merito di diritti tv, ricapitalizzazioni di stati sovrani e magheggi vari, ma frutto del bere del popolo. E no, non c’è nessun refuso in queste ultime parole.

IL PELI-DE ACHILLE
Epiche sì, le battaglie dei campi di provincia. Altro che simulazioni e var: in Promozione campana c’è gente con la corazza…talmente tanto da non averne bisogno, tipo all’Oratorio don Guanella, multato di 240 euro perché “Al termine della gara un soggetto riconducibile alla tifoseria della squadra di casa a fine partita si porta fuori dagli spogliatoi e con fare minaccioso si rivolge ad un giocatore della squadra avversaria generando un mass confrontation. Per omessa vigilanza si ritiene congrua la sanzione di euro 200. A tale infrazione va aggiunta la responsabilità inerente alle vicende del tesserato Sequino Biagio il quale completamente nudo esce dagli spogliatoi ed affronta l’arbitro gridandogli in volto non meglio identificate frasi. Si ritiene congrua la sanzione di euro 40”. 40 euro in fin dei conti non sono molti…evidentemente era una nudità non così grave.

RAFFORZARE I CONCETTI
Altro campo situazione simile, con la squalifica per cinque gare per Gabriele Icardo del Millesimo Calcio, Prima Categoria Liguria: “Dopo aver subito un fallo di violenza consumata da parte di un avversario, si rialzava in piedi e lo prendeva per il collo, gettandolo a terra con una spinta di lieve entità, senza conseguenze lesive. Uscendo dal tdg, provocava la tifoseria avversaria compiendo un gesto osceno portando le mani ai genitali”. Non c’è traccia però di multe in questo caso: ognuno ne tragga le conclusioni che vuole.

LA SCALA DEL CALCIO
Avete pensato a San Siro ovviamente, vero? E invece non c’entra niente, la scala è quella che si vede nella foto che ci ha concesso la pagina amica “Calcio – Ultimi Romantici” che ringraziamo. E’ appoggiata al muro perché nel campo del Lucugnano, provincia di Lecce, le reti alle spalle della porta sono ormai un ricordo, e dunque è sovente, visto che poi nel campionato di specie ovvero l’Amatori Over 40, non è che ci sia tutta sta precisione, che il pallone finisca fuori dal campo e si debba scavalcare per recuperarlo.

IL BERE DEL POPOLO
Sì, il bere del popolo. Ha mostrato di badarvi il Twente, che è notoriamente un club di professionisti ma che non dimentica le buone pratiche che da queste righe cerchiamo di tramandare. Il club olandese, terzo in Eredivisie, ha fatto i conti e ha scoperto che la principale entrata non è la biglietteria e neppure la vendita di calciatori…ma la birra. Sì, dieci milioni di euro e più dalla vendita di birre allo stadio: perché comprare Ronaldo se basta uno spillatore?

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