La fermata straordinaria a Ciampino, che ha permesso al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida di scendere dal Frecciarossa, un merito l’ha avuto. Spostare per un attimo l’attenzione sui 4,5 milioni di pendolari dei treni che ogni giorno viaggiano in costante ritardo ed in pessime condizioni.

I pendolari possono solo subire quotidiani disagi, ritardi e anche soppressioni dei treni senza avere alcun “Santo in paradiso” cui rivolgersi per effettuare il trasferimento casa-lavoro o casa studio. Inefficienze a cui il governo dovrebbe porre rimedio, visto che è l’azionista di controllo del Gruppo FS (Trenitalia e RFI), anziché chiedere interventi ad personam, in caso di ritardo, quelle poche volte che i suoi ministri prendono il treno.

Chi può far fermare un treno in una stazione in base alle proprie e esigenze e farsi raggiungere al volo dalla macchina di servizio di un’amica, di un fratello o del papà? Nessuno. Certo, il regolamento permette le fermate straordinarie. Ci mancherebbe. Di norma le fermate straordinarie hanno delle serie giustificazioni: il malore di un passeggero per permetterne il trasferimento sull’ambulanza alla prima stazione utile, in caso di minacce e atti di violenza gravi che consentano l’intervento delle forze dell’ordine, o ancora per motivi che impediscono la regolare circolazione dei treni sulla linea.

Chi ha chiesto al Dirigente Centrale Operativo di far effettuare la fermata a Ciampino non prevista? Stazione peraltro impresenziata dal personale di RFI. Chi ha dato la prescrizione della fermata, con il modulo gergo ferroviario chiamato M4? Tali decisioni possono essere prese solo dal dirigente centrale operativo. Dunque si può risalire a chi ha fatto prendere questa decisione al DCO.

A proposito delle 207 fermate straordinarie, che si sarebbero tenute nell’ultimo anno comunicate da Trenitalia, si è trattato verosimilmente di prescrizioni che comunque hanno riguardato il benestare di tutti i passeggeri a bordo e non di un singolo passeggero e della sua scorta. Infatti non è sceso nessun altro passeggero del Frecciarossa, diretto a Napoli, a Ciampino.

Nel caso del ministro Francesco Lollobrigida si è trattato di un abuso di potere e di prassi forse di moda nella prima repubblica. E’ questa la discontinuità dei ministri del governo Meloni? Quello del ministro dell’Agricoltura è stato un comportamento che un qualsiasi cittadino non si sarebbe potuto permettere. Il ministro avrebbe dovuto evitare di dare un cattivo esempio, perché quando si è a bordo di un servizio pubblico. Le regole valgono per tutti i passeggeri e un ministro non le può ignorare, pena la perdita di credibilità.

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