La decisione dell’agenzia di rating americana Moody’s di mantenere invariato il voto sull’Italia e di migliorare da negative a neutre le previsioni sul paese sta, come prevedibile, avendo un effetto tonificante sui titoli di Stato. Il rendimento del Btp a dieci anni è stabile al 4,35% in una giornata che vende i rendimenti dei bond europei in leggero rialzo. Il bund tedesco paga il 2,63%, 4 punti base più di venerdì provocando una discesa dello spread (differenziale di rendimento tra i due titoli) a 172 punti. In salita anche i rendimento dei titoli francesi (+ 4 a 3,19%) e spagnoli (+ 3 a 3,62%). Giova ricordare che i rendimenti si muovono perché in realtà a cambiare è il valore del titolo sottostante.

Se il rendimento scende è insomma perché un titolo si scambia sul mercato a valori più alti e viceversa. Ciò spiega perché bond italiani che si muovono meglio di quelli di altri paesi spingano in borsa i titoli azionari delle banche che detengono ingenti quantitativi di titoli di Stato. Intesa Sanpaolo guadagna l’1,5%, Unicredit l’1%, a fronte di un listino che nel suo insieme arretra dello 0,2%. Nell’ultimo mese il rendimento dei Btp è sceso di 56 punti, la flessione più forte tra i grandi paesi euro che segue però un periodo di maggiore turbolenza in cui lo spread era tornato ad allargarsi sensibilmente.

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Governo in cerca di fondi, sul mercato il 20% di banca Mps, una quota che oggi vale quasi 730 milioni di euro

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