Moody’s conferma il rating dell’Italia al livello “Baa3“, il più basso tra i giudizi di “investment grade” (investimenti poco rischiosi), alzando l’outlook (cioè la prospettiva) da “negativo” a “stabile“. L’outlook era stato abbassato a “negativo” poco dopo la caduta del governo Draghi, avvenuta nel luglio del 2022. Il nuovo giudizio era molto atteso perché un taglio alla valutazione avrebbe portato l’Italia al livello “junk”, ovvero “spazzatura”.

“La decisione di modificare l’outlook da negativo a stabile riflette una stabilizzazione delle prospettive per la forza economica del Paese, la salute del settore bancario e le dinamiche del debito pubblico“, spiega l’agenzia. “Le prospettive economiche cicliche di medio termine continuano a essere sostenute dall’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) dell’Italia e i rischi per le forniture energetiche sono diminuiti, in parte grazie alla forte azione politica del governo. Anche i miglioramenti nel settore bancario, che secondo Moody’s dovrebbero essere sostenuti, favoriscono la crescita economica ciclica. A sua volta, una crescita positiva sostenuta del PIL nei prossimi anni riduce il rischio di un deterioramento sostanziale e rapido della solidità fiscale”. Tuttavia “i livelli di debito dell’Italia resteranno elevati. Ridurre il deficit nei prossimi anni sarà essenziale per la futura traiettoria del debito dato il differenziale fra le crescita nominale e i tassi di interesse tornerà negativo nel 2025, richiedendo all’Italia un surplus primario per stabilizzare il debito”.

Ancora una volta le prospettive economiche del Paese vengono ricondotte all’attuazione del Pnrr, “opportunità che capita una volta in una generazione per rafforzare la crescita e attuare riforme specifiche. Per l’Italia i rischi di credito associati con una inefficiente esecuzione delle politiche macroeconomiche sono significativi perché è il paese Ue più a rischio che il differenziale tassi di interesse-crescita metta in moto una dinamica avversa del debito“. E i problemi non mancano: “Avevamo anticipato alcune difficoltà nell’attuazione del Pnrr. Ma i ritardi nell’esborso della terza rata dei fondi Ue e le significative revisioni proposte rivelano debolezze maggiori” di quanto previsto.

“Accolgo con molta soddisfazione la pronuncia di questa sera. È una conferma che, seppure tra tante difficoltà, stiamo operando bene per il futuro dell’Italia”, commenta il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “Quindi, alla luce del giudizio espresso da Moody’s e delle altre agenzie di rating, ci auguriamo che le prudenti, responsabili e serie politiche di bilancio del governo, pur nelle legittime critiche di un sistema democratico, siano confermate anche dal Parlamento”. Da Fratelli d’Italia arriva un coro di prese d’atto entusiaste per il fatto che “tutte le agenzie di rating promuovono il percorso economico intrapreso un anno fa dal governo Meloni”.

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