Di Giannantonio, Bagnaia, Marini. Il podio tutto italiano del gran premio del Qatar non basta per restituire l’altalena incredibile vissuta sul Lusail international circuit. Quella del vincitore, Fabio Di Giannantonio, che da quando è rimasto senza sella per il 2024 non fa che progredire e centra oggi la sua prima vittoria in MotoGp (dopo il secondo posto di sabato nella sprint) a una sola gara dalla momentanea presunta fine della sua esperienza nel campionato.

Poi c’è Pecco Bagnaia che assesta un colpo quasi definitivo nella lotta per il mondiale con una gara tutt’altro che perfetta ma efficace: partito benissimo, l’alfiere della Ducati si porta in testa e comanda fino a cinque giri dalla fine quando Di Giannantonio lo passa e mostra di averne di più. A quel punto Pecco si scompone e quasi rischia lo strike andando lungo in staccata in fondo al rettilineo. Dopo qualche attimo di panico (vedere l’espressione di Davide Tardozzi al box Ducati per credere), Bagnaia si rimette in riga e chiude senza prendere altri rischi: il campione del mondo, felice secondo, si porta quindi a 21 punti di vantaggio su Jorge Martin quando manca solo il finale di Valencia per chiudere la stagione.

Lo spagnolo – incredibilmente decimo al traguardo – è il vero punto interrogativo della gara, la prima vera gara da dimenticare di questo finale di stagione. Dopo una terribile partenza in cui rischia persino di cadere per lo slittamento incontrollato della ruota posteriore, Martin non trova ritmo e anzi viene infilato senza troppi convenevoli da Vinales, da Quartararo e poi anche da Bastianini. Da lì in poi la sua gara è un duello per non soccombere anche a Marc Marquez e non scivolare nelle retrovie. Con 37 punti in palio e 21 da recuperare, solo un colpo di scena sembra poter cambiare le sorti della stagione. Martin lo sa e sul traguardo non fa che guardare il posteriore della sua moto, incredulo di tanta odierna pochezza.

In quello che sembra un monomarca Ducati (e monocolore italiano) un lampo lo regala l’Aprilia con Maverick Vinales. Partito bene dalla nona casella, lo spagnolo scavalca faticosamente Marquez e Martin nei primi giri e poi si lancia all’inseguimento del gruppo di testa con Alex Marquez, Binder e Marini. Vinales è decisamente il più veloce in pista per quasi tutta la gara, ma perde troppo tempo con Binder e Marquez mentre Marini ne approfitta per guadagnare quel tanto che basta: il finale al fotofinish premia il ducatista, partito dalla pole, ma non dice abbastanza della rimonta del pilota di Noale.

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