Era il 30 maggio 2022 quando Aurelio De Laurentiis in conferenza stampa disse: “Faremo di tutto per portare lo scudetto a Napoli“. Quella frase che all’epoca sembrava una follia, la faccia di Luciano Spalletti lì a fianco lo testimoniava, si trasformò in un incredibile manifesto della cavalcata azzurra verso il terzo titolo della sua storia. La vittoria di quello scudetto, però, ha anche portato De Laurentiis a credere di essere lui il principale, se non l’unico, artefice del trionfo. E c’è un’altra dichiarazione, datata 4 giugno 2023, che certifica l’errore compiuto dal patron del Napoli: “Il Napoli puoi allenarlo anche tu: visto che squadra che abbiamo?”, disse De Laurentiis all’inviato della Rai Giacomo Capuano. Una frase pronunciata in un contesto scherzoso, proprio durante la festa scudetto. Ma celava un retropensiero che poi i fatti, ovvero questi mesi di Napoli guidato da Rudi Garcia, hanno dimostrato essere clamorosamente sbagliato.

“Non puoi essere tu? Napoli ti aiuta molto. Con la squadra che abbiamo, puoi vincere“, diceva De Laurentiis ai microfoni mentre Napoli era in festa per la vittoria del titolo. La frattura con Spalletti (e pure con il ds Cristiano Giuntoli) si era già consumata. Iniziava il periodo dei “casting“: “Abbiamo tutto il mese di giugno, sul mio tavolo ci sono almeno 20 candidature, c’è tutta l’Europa”, diceva orgoglioso De Laurentiis all’indomani della festa. Dei vari candidati però si sono man mano perse le tracce, tra bluff e rifiuti. E alla fine, il 15 giugno, lo stesso patron annunciò il nuovo allenatore tra lo stupore generale: Rudi Garcia, il francese passato dalla Roma e fresco di esonero con l’Al-Nassr in Arabia Saudita.

Sono passati 5 mesi e Garcia ha già lasciato Napoli. Il rientro in Francia probabilmente sarà definitivo, perché a breve è atteso l’esonero. Fatale la sconfitta con l’Empoli, dopo un inizio di campionato balbettante e un pareggio disastroso in Champions con l’Union Berlino. La situazione in Serie A e in Europa in realtà è tutt’altro che compromessa: il Napoli in campionato è quarto, distante dall’Inter capolista ma in linea con il suo obiettivo minimo. In Champions invece ha ottime possibilità di passare il girone, anche se da seconda. Ciò che impressiona però è soprattutto l’involuzione sia nel gioco sia nella compattezza della squadra. Segno che la mano dell’allenatore è sempre determinante. E De Laurentiis ora deve correre ai ripari, trovando a novembre un allenatore di livello per il suo Napoli. Sicuro, non può farlo allenare a chiunque.

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