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Michele Bravi e quei ‘limoni duri’ nel video “Odio” che fanno bene alla comunità LGBTQ+ e contro l’omofobia

Il cantautore ha scelto di spiazzare tutti con il videoclip del suo nuovo singolo “Odio”. Il brano, è vero che parla di una relazione disfunzionale con una forte attrattiva sociale, ma sdogana i baci tra due persone dello stesso sesso nell'ottica di un messaggio di normalità

di Andrea Conti

La mossa giusta nel momento giusto di Michele Bravi. Il cantautore ha pubblicato, ieri, il video dell’ultimo singolo “Odio”, girato interamente in bianco e nero. La clip scritta da Michele Bravi e diretta da Dominga Lussone mette al centro lo stesso artista e il modello Gianmarco Millo, che tra l’altro somiglia molto all’attore Aaron Piper della serie tv di Netflix “Elite”. La canzone di Bravi parla di una relazione disfunzionale, incline all’odio, con una dipendenza sessuale. “È una canzone sulla spietata dipendenza dal corpo dell’altro. – ha spiegato Bravi – La declinazione più ossessiva del racconto d’amore che nel disco (in uscita prossimamente, ndr) troverà tutte le sue traduzioni”.

Nelle immagini del video, infatti, ci sono momenti di tensione nella coppia ma anche di grande passionalità fatta soprattutto di ripetuti baci o “limoni duri” per dirla in gergo colloquiale. Una situazione che accomuna qualsiasi coppia e molte persone che vivono sentimenti simili all’amore misto a odio. Quello che colpisce però è l’assoluta naturalezza dei baci che lanciano anche un messaggio sociale molto importante, oggi più che mai. La voglia di “normalità”, senza barriere né steccati. Qui si mettono in evidenza i sentimenti d’amore che non hanno appartenenza né genere. Sono i limoni duri che fanno bene non solo alla comunità LGBTQ+, ma anche ad una società sempre più chiusa.

Dalle parole ai numeri. Tre omicidi, tre suicidi e 133 “storie di odio”. È quanto emerge dal report di Arcigay – reso noto lo scorso maggio – che ha preso in esame gli ultimi 12 mesi. Arcigay ha sottolineato che “ricorrenti sono i crimini d’odio intercettati delle scuole: manifesti, scritte, ma anche pestaggi e minacce di morte”, come numerosi sono “le vicende in cui i balordi cercano le persone omosessuali nei loro spazi, i luoghi di cruising o le dating app, per incontrarle, pestarle, ricattarle, stuprarle, perfino ucciderle”.

Per questo il processo di normalizzazione mediatica è importante, comunicare nell’arte, nel cinema e nella musica che l’amore tra persone dello stesso sesso è assolutamente uguale rispetto a quello etero è fondamentale. Oggi più che mai. Bravo quindi Michele Bravi che, in modo coerente, con il suo percorso artistico e personale si spende per messaggi preziosi di sensibilizzazione.

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