Dopo la tregua estiva, da un paio di mesi a questa parte è stato segnalato, anche in Italia, un aumento dei casi di Covid-19. Attualmente il decorso della malattia è in genere benigno, i sintomi non sono gravi ed è raro il ricorso alle cure ospedaliere. Se tuttavia ciò è quasi sempre vero per i soggetti adulti in età ancora giovane, non lo è altrettanto per i soggetti di età superiore ai 65 anni.

C’è ancora chi muore a causa di Covid-19: secondo i CDC degli Stati Uniti, l’81% dei casi di morte riguarda soggetti di età superiore ai 65 anni e il numero di decessi degli ultra 65enni è 97 volte più alto rispetto al numero di decessi di individui di età compresa tra i 18 e i 29 anni.

In Italia, se un anziano, oppure una persona di qualsiasi età affetta da particolari patologie, contrae la malattia, è disponibile oggi un farmaco antivirale che permette di bloccarla prima che si evolva in forma grave: si chiama Paxlovid (a base di nirmatrelvir/ritonavir), ha ottenuto l’anno scorso tutte le necessarie autorizzazioni dalle agenzie del farmaco europee e nazionali e il governo italiano ne aveva acquistate ben 600.000 dosi. Purtroppo le prescrizioni sono state assai poche rispetto al numero di contagiati, nonostante si tratti di un farmaco ben tollerato che ha dato ottimi risultati se, come indicato, viene assunto entro tre giorni dalla comparsa dei sintomi e comunque non oltre i cinque giorni.

Perché questo scarso uso dell’antivirale?

Il motivo è legato al fatto che la prescrizione deve sottostare ad alcune condizioni che vanno controllate e certificate nel Piano terapeutico AIFA che va compilato per legge dal medico di medicina generale. Non sempre il paziente dispone dei dati che vanno inseriti nel piano terapeutico e spesso non c’è il tempo (massimo 5 giorni) che gli permetterebbe di acquisirli per trarre vantaggio dal farmaco.

Tutti gli anziani interessati farebbero quindi bene a verificare preventivamente le condizioni e i dati necessari per ottenere l’antivirale, in modo da non trovarsi impreparati in un eventuale momento di bisogno.

Se avete più di 65 anni il medico prescrittore dovrà dichiarare nel piano terapeutico che la vostra funzionalità epatica e la vostra funzionalità renale non sono gravemente compromesse. Se si tratta del medico curante e vi conosce bene è probabile che lo sappia già, ma avere a disposizione un referto di un recente esame del sangue che lo certifichi non guasterebbe.

Sarà anche necessario un test molecolare o antigenico positivo per SARS-COV-2, ma, se avete scoperto di essere positivi con un test casalingo, dovrete ripeterlo in un istituto di analisi o in una farmacia attrezzata oppure, se non state bene e non ve la sentite di uscire, chiedere un test al vostro domicilio. Quindi cercate di sapere chi, nella vostra città, offre questo servizio e, al momento opportuno, non perderete tempo prezioso per procurarvi la certificazione ufficiale.

Un ulteriore controllo riguarda tutti i farmaci che state assumendo: il medico farà una verifica accurata di tutte le possibili interazioni farmacologiche. Infatti, in considerazione delle numerose interazioni farmacologiche associate a Paxlovid, potrebbe essere necessario sospendere temporaneamente l’assunzione di qualche farmaco o, nel caso la sospensione fosse sconsigliata, sarebbe inevitabile ridurre la dose di Paxlovid o rinunciare all’antivirale.

Una volta in possesso della ricetta dovrebbe essere sufficiente presentarla in farmacia per ottenere gratuitamente il farmaco. Anche in questo caso varrebbe la pena identificare preventivamente una farmacia che disponga dell’antivirale o che sia in grado di procurarvelo rapidamente. Non è difficile che una farmacia ne sia sprovvista o che le dosi nella sua disponibilità siano ormai scadute, nonostante la ditta produttrice abbia comunicato un prolungamento di sei mesi della data di scadenza stampata sulle confezioni: le prescrizioni non sono state molte, sia per le difficoltà di cui si è detto sia per il calo di casi nel recente periodo estivo. È importante invece sincerarsi che il farmacista sia aggiornato e sia in grado di farvi ottenere il farmaco velocemente.

È importantissimo sottolineare ancora una volta che Paxlovid può essere prescritto in Italia a tutti gli ultra 65enni positivi al virus: la sola età viene considerata un fattore di rischio, anche se il vostro stato di salute generale è ottimo.

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