Mentre la petizione per un aumento dei fondi destinati alla salute mentale lanciata da Fedez su Avaaz supera le 320mila firme, Forza Italia si accoda e propone di stanziare maggiori risorse per il bonus psicologo. La prima firmataria dell’emendamento al decreto Anticipi, Licia Ronzulli, rivendica che “l’obiettivo è tutelare la salute mentale degli italiani, che ha la stessa identica importanza di quella fisica”. Ma tace sul fatto che il governo Meloni – sostenuto da FI – non ha ancora varato il decreto attuativo con requisiti e modalità di presentazione delle domande per il 2023. Risultato: negli ultimi 10 mesi nessuna delle persone che stanno facendo un percorso di terapia ha potuto godere del contributo pubblico fino a 50 euro a seduta che pure la manovra dello scorso anno aveva reso strutturale.

È stato lo stesso Fedez a ricordarlo nella lettera aperta inviata lunedì al ministro della Salute Orazio Schillaci, in cui chiede “fondi che vadano a sovvenzionare un sistema pubblico che consideri la salute mentale al pari di quella fisica” e “un rafforzamento dei servizi del sistema sanitario nazionale attraverso un incremento nelle assunzioni di psicologi” oltre al varo dei decreti attuativi del bonus “fermi al palo da dicembre scorso”, perché quello strumento pur certamente non risolutivo è “utile ad una transizione verso programmi strutturati”. Il provvedimento a dire il vero era stato scritto, ma la Ragioneria generale l’ha bloccato a causa di una formulazione non chiara, già in manovra, riguardo alla provenienza delle risorse. Un intoppo a cui evidentemente il ministero non ha mai trovato rimedio.

Ora, dopo il pressing del musicista e influencer e le richieste di Filippo Sensi (Pd) che aveva ottenuto nel 2022 il varo del bonus, una parte della maggioranza batte un colpo. Attraverso un emendamento al decreto Anticipi, per mantenere la promessa di non presentare richieste di modifica alla legge di Bilancio. La richiesta è di portare le risorse a 15 milioni di euro per il 2023 e 40 dal 2024, utilizzando come coperture le maggiori entrate Iva sui carburanti per autotrazione e una parte del Fondo per interventi strutturali di politica economica. Un incremento notevole rispetto alla dotazione attuale, che è di soli 5 milioni per quest’anno e 8 dal 2024 a fronte dei 25 disponibili per il 2022. Con cui era stato soddisfatto meno del 10% delle oltre 360mila domande presentate all’Inps. Perché le spese sostenute quest’anno potranno essere in parte rimborsate servirà però comunque un decreto attuativo.

Gli emendamenti dem prevedono invece 50 milioni l’anno già dal 2023 per il bonus, l’istituzione in via sperimentale di servizi di psicologia scolastica, prevenzione di disagio e tutela della salute, supporto ai processi di apprendimento e orientamento per assicurare “il benessere degli studenti e del personale scolastico” e più fondi per i centri di neuropsichiatria per l’infanzia e l’adolescenza.

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