Tutto in regola, pochissimi si lamentano”, secondo la banca. L’operazione di trasferimento di clienti da Intesa a Isybank, la banca digitale del gruppo, invece è stata sgradita a molti di coloro che non avendo risposto a una comunicazione si sono visti assegnare, di fatto, un altro istituto bancario. E così oggi l’Autorità garante della concorrenza e del mercato fa sapere di aver avviato un procedimento istruttorio con riferimento alla cessione di diverse centinaia di migliaia di correntisti da Intesa Sanpaolo a Isybank.

All’Antitrust sono infatti pervenute circa 2.000 segnalazioni relative al piano di cessione (presentato a giugno dall’ad Carlo Messina) che prevede il trasferimento di clienti che Intesa Sanpaolo definisce, nella comunicazione a loro inviata, come ‘prevalentemente digitali’, ossia i clienti che ‘hanno familiarità con i servizi e i canali digitali, nonché i clienti consumatori che, in ogni caso, fanno un utilizzo nullo o limitato della filiale’. Nello stesso documento ai clienti è stata data la mera facoltà di dichiararsi ‘non prevalentemente digitali’.

Sotto la lente dell’Antitrust sono finite le modalità con cui le due società hanno comunicato e realizzato il trasferimento. Secondo l’Autorità la comunicazione inviata ai correntisti coinvolti nel trasferimento appare ambigua e diffusa con modalità che non sembrano coerenti con l’importanza della questione trattata. Sul caso era stata presentata anche un’interrogazione parlamentare e Bankitalia aveva fatto sapere che avrebbe “monitorato”.

I consumatori – prosegue la nota dell’Antitrust – hanno lamentato che la comunicazione è stata recapitata nell’internet banking o nell’app di Intesa Sanpaolo senza alcuna particolare evidenza e in un periodo dell’anno in gran parte coincidente con le ferie estive. Pertanto, i correntisti non avrebbero avuto piena contezza del trasferimento del proprio conto presso un altro operatore e anzi spesso ne sono venuti a conoscenza soltanto dopo la data ultima fissata da Intesa Sanpaolo per poter esprimere il proprio diniego al passaggio.

La stessa facoltà di opporsi al trasferimento risulta non esser stata indicata con sufficiente chiarezza. Inoltre, il passaggio al nuovo operatore bancario comporterebbe importanti modifiche delle condizioni contrattuali in essere con Intesa Sanpaolo e delle modalità di fruizione del servizio: non ci saranno sportelli fisici cui rivolgersi, essendo un operatore completamente digitale con cui si potrà interagire soltanto attraverso smartphone e non anche tramite browser del proprio personal computer come invece avveniva con Intesa Sanpaolo; mancheranno alcune funzionalità e servizi (ad esempio, le cosiddette carte virtuali) presenti in Intesa Sanpaolo e assenti in Isybank. Secondo l’Autorità ciò comporterebbe, almeno per alcuni correntisti, un aumento dei costi di tenuta del conto.

“Una prima vittoria importante che speriamo porti ora Intesa Sanpaolo a rivedere subito le sue posizioni, consentendo ai clienti contrari al trasferimento di restare con loro”, commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “L’Authority ha accolto le nostre tesi sulla modalità con cui si è comunicato il trasferimento, come se fosse una qualunque ordinaria comunicazione, senza alcuna importanza, girata durante le vacanze, dando un termine troppo ravvicinato, quello del 30 settembre, per esprimere il proprio dissenso. A questo va aggiunto un peggioramento del servizio, anche per chi è prevalentemente digitale, atteso che potrà d’ora in poi operare solo con l’App e non anche con il proprio computer sul sito internet della banca. Altri consumatori hanno lamentato un aumento dei costi”.

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