Da Pechino a Vienna. Dalla Cina all’Austria. È stato un nuovo show quello esibito da Jannik Sinner, che vince anche il torneo Atp 500 nella capitale austriaca battendo nuovamente Daniil Medvedev con il punteggio di 7-6, 4-6, 6-3 in più di tre ore di gioco. Quello che una volta era un vero tabù adesso è un avversario come tutti gli altri. Per l’azzurro si tratta del quarto trofeo in questo anno, del decimo in carriera. In più c’è la storia, ancora una volta, del tennis italiano. Sinner infatti agguanta Adriano Panatta nella speciale classifica dei più titolati. A questo punto il sorpasso definitivo è solo questione di tempo.

Così come era successo in Cina, anche in Austria il titolo arriva al termine di un tabellone molto più simile a un Masters 1000 che ad un Atp 500. Ben Shelton, Lorenzo Sonego, Francis Tiafoe, il numero 5 del mondo Andrey Rublev e infine, appunto, Daniil Medvedev, numero 3 del mondo. Tutti messi in fila con un’autorevolezza inedita e con la capacità di saper giocare i punti più pesanti. Il segno più evidente che qualcosa nella testa di Sinner (e non solo) è davvero cambiato. E questa evoluzione è apparsa nettamente nel primo set. Sotto di un break, 4-1 nel tie-break, costretto ad annullare due set point al russo, Sinner è riuscito a girare a proprio favore tutte le situazioni, chiudendo poi grazie a un diritto in rete di Medvedev. Qualcosa che solo sei mesi fa difficilmente sarebbe riuscito a fare contro un top 3. Una tenuta mentale, fisica e tecnica messa alla prova anche all’inizio del secondo set, e questa il russo prende l’iniziativa. Sinner subisce due break, ne recupero uno ma alla fine Medvedev spinge la partita al terzo. Le energie a questo punto cominciano a mancare, mentre le palle break aumentano, soprattutto a favore di Sinner. Break, contro-break e nuovamente break. L’azzurro prende il largo, spreca un match point e poi chiude con un servizio vincente liberatorio, dopo aver salvato le ultime due chance del russo di rientrare.

Dopo essere stata il teatro di uno dei momenti più polemici e amari della sua carriera (la partita persa contro Francis Tiafoe nel 2021 che mise la parola fine al sogno Finals), Vienna diventa un nuovo passaggio della missione di Sinner: riscrivere i record del tennis italiano. Durante il soggiorno nella capitale austriaca sono stati raggiunti due primati: il numero di match vinti in un singolo anno e quello per i titoli conquistati. Il primo ora è tutto di Sinner a quota 56 (avanti due partite rispetto al precedente record di Corrado Barazzutti), il secondo invece è condiviso con Adriano Panatta. Per ora. Ma nel mirino dell’altoatesino compaiono già nuovi traguardi da raggiungere.

Questo nuovo successo contro Daniil Medvedev aumenta la fiducia dell’azzurro in vista del finale di stagione e lancia un segnale chiaro: il numero 3 del mondo (con relativo record assoluto per il tennis italiano) è molto più vicino di quanto reciti il ranking. La classifica mondiale infatti frappone tra Sinner e Medvedev ancora 1800 punti, una distanza che difficilmente potrà essere colmata in questa stagione. Tra Parigi-Bercy e Atp Finals i punti ancora a disposizione sono 2500. Intanto però Sinner può guardarsi indietro con tranquillità. Il numero 5 del mondo Rublev ora è lontano quasi 1000 punti. Traduzione? L’azzurro arriverà alle Finals come quarta testa di serie. E poi c’è la Coppa Davis, un obiettivo che vede Sinner indossare i panni del capofila di una squadra che parte tra le favorite. Considerando che il trofeo manca da 47 anni in Italia, alzare l’insalatiera equivarrebbe a un nuovo record. Di squadra certo, ma pur sempre un record storico.

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