Forse per deformazione professionale visto che mi occupo, cercando di aiutarli, di persone fragili, vorrei schierarmi in questo scritto dalla parte dell’ex first-burino Andrea Giambruno. Questo fuoco di fila dei giornali che lo denigrano mi lascia perplesso, in quanto tutti si occupano di come possa soffrire l’ex compagna e nessuno di lui.

Mettiamoci nei suoi panni. Come nelle più classiche storie è stato preso, sedotto e poi abbandonato. La donna seduttrice, più vecchia, scafata e decisionista, ha irretito questo giovane, decisamente più avvenente della media, facendogli intravedere il potere. Abbacinato dall’idea di fare parte dell’élite italiana, come dice il Manzoni a proposito della monaca di Monza, lo sventurato rispose. In breve si trovò giovane padre. Venne a quel punto parzialmente abbandonato a se stesso perché tutto era più importante di lui. Riunioni, incarichi, campagne elettorali, meeting internazionali: tutti gli eventi venivano prima del suo amore e della sua dedizione. Veniva costantemente messo in secondo piano come un accessorio, bellino ma di contorno, perché al centro della scena doveva esserci sempre lei.

Immagino abbia protestato e fatto valere il suo curriculum fatto di una laurea filosofica e lavori come giornalista. Quando finalmente una importante emittente riconobbe il suo indubbio valore, ecco che tutti i giornali in coro si misero a sminuirlo affermando che aveva raggiunto quella posizione solo perché compagno di una donna potente. Capite che lui si sentisse schiacciato e svilito. Cominciò con entusiasmo questa nuova attività lavorativa, ma ben presto si rese conto che prevaleva l’invidia nei suoi confronti. Nessuno vedeva le sue capacità. Tutti fossilizzati a denigrare piccoli tic o movimenti involontari. Che male ci sarà mai a mettersi a posto ogni tanto gli organi genitali strabordanti? Tutta invidia di chi li ha piccoli e, di conseguenza, sempre a posto.

Tutta la rabbia degli italiani si riversava su di lui che appariva come l’anello debole di un sistema di potere. Per cercare di colpire la partner molti denigravano lui trovando difetti ove invece c’erano solo capacità e inventiva. Un modo moderno di condurre una trasmissione con battute dissacranti e anticonvenzionali veniva svilito a macchietta. Questo giovane talentuoso era entrato in una azienda in cui la sessualità era stata ampiamente sdoganata da trasmissioni che avevano fatto fortuna. Il vecchio capo era riverito e adulato quando faceva battute sessiste o avance più o meno galanti, per cui il first-burino si mise alacremente in questo solco cercando di scimmiottare il grande mentore. Peccato che a lui, in modo indubbiamente discriminatorio, non venisse passata come felice nessuna battuta a sfondo sessuale.

Perché se lui faceva il provolone con una bella ragazza non scattava l’applauso degli astanti come tante volte aveva visto fare nei confronti del capo? Nel suo caso ogni battuta veniva mal interpretata. Frasi che milioni di italiani dicono ogni giorno al bar venivano additate al pubblico ludibrio. Capite che discriminazione terribile si stava perpetrando?! E infine per colmo di sventura essere lasciato, lui, bello, laureato e aitante, da una tipa appena diplomata con un messaggino. Chiaro è che si tratta di un complotto visto che tutti i giornali danno ragione a lei osannando la sua determinazione e coerenza, mentre mettono in cattiva luce lui che è invece la vittima. Ma quale coerenza? Lei lo ha usato per dieci anni abbindolandolo per poi scaricarlo per un nonnulla. Non era lei quella che portava in palmo di mano il vecchio capo politico quando faceva battutine sulle giovani donne? Non era lei quella che aveva votato una risoluzione per affermare che Ruby era la nipote di Mubarak? E allora ora viene a fare la morale a lui che voleva solo dimostrare di essere idoneo a condurre una trasmissione?

Lui era convinto che nell’ambiente televisivo fosse chiaro e acclarato che la carriera è propiziata da connubi sessuali coi capi. Che male c’era se anche lui aveva avuto un connubio con la sua capa e ora che era divenuto, a suo volta, capo di qualcosa cercasse un connubio con le sottoposte? Ma veramente nelle televisioni sono divenuti tutti delle educande che si scandalizzano? Insomma tutto un grande equivoco in cui c’è lui come unica vittima, presa, sedotta e abbandonata.

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