Come le opposizioni avevano subodorato, la maggioranza in apertura di seduta alla Camera ha chiesto per bocca del presidente della commissione Lavoro Walter Rizzetto (FdI) un nuovo rinvio in commissione della proposta di legge sul salario minimo a 9 euro lordi all’ora per “un approfondimento” dopo il parere fornito da Cnel, che si è espresso contro un minimo legale. La richiesta è stata approvata con soli 21 voti di scarto. Si tratta di una nuova melina dopo la sospensiva chiesta a inizio agosto, secondo i partiti di opposizione. Che hanno lasciato la commissione Lavoro della Camera dopo aver chiesto la calendarizzazione immediata. Ritengono “inammissibile” rinviare ancora la decisione dopo che la petizione a sostegno della proposta ha raccolto “più di mezzo milione” di firme, come annunciato da esponenti di Pd, M5s, Azione, Più Europa e Verdi-Si. Qualcuno ipotizza che i pochi voti con cui il rinvio è passato indichino difficoltà tra i partiti di maggioranza, cosa che FdI e Fi negano.

Le proteste delle opposizioni – “Non avvertite sulla vostra pelle alcun senso di vergogna per avere abbandonato una intera generazioni alla precarietà e all’incertezza”, ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, dopo la richiesta. “La vostra scelta – ha detto la segretaria dem, dichiarando il voto contrario del Pd alla richiesta – è pavida oltre che cinica. Abbiate il coraggio di fare un dibattito alla luce del sole e affossare, votando contro, questa proposta”.

“Vi siete presentati chiedendo voti agli elettori per decidere non per far decidere al Cnel di Brunetta”, ha aggiunto Giuseppe Conte, leader del M5s. “Questo governo ha deciso di voltare le spalle agli italiani e di illuderli con la prossima manovra, come ha fatto la presidente Meloni dicendo che regalerà 100 euro in più in busta paga ai lavoratori quando invece di tratta di confermare quello che già prendono oggi. Dovremmo guardare in faccia la realtà e mettere da parte bandiere e dire con forza tutti insieme che l’Italia non può rimanere tra gli unici 5 Paesi su 27 in Europa che non hanno il salario minimo“.

“Voi avete paura non dell’opposizione ma degli elettori, dei vostri elettori” che sono favorevoli al salario minimo, ha rincarato Nicola Fratoianni. “Sarebbe bene che voi diceste la verità: dire che non avete un’idea, non avete una proposta” sul lavoro. “Insabbiano un provvedimento di giustizia sociale e continuano a fare la guerra ai poveri usando il Cnel di Brunetta, che nella sua attività politica ha attaccato i lavoratori definendo i dipendenti pubblici ‘fannulloni’ e ‘anime belle’ chi aveva proposto la legge sul salario minimo”, nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli.

La maggioranza si aggrappa al Cnel – La maggioranza dal canto suo si aggrappa al Cnel: “Con il documento del Cnel siamo di fronte ad un fatto nuovo, ad una novità sostanziale ed anche a una aggiunta di elementi nuovi alla discussione”, ha detto Marta Schifone, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Lavoro. “Non si può dunque di certo sfuggire ad un approfondimento di elaborazione e sintesi con un lavoro collettivo e di ampliamento, per rispetto ad un organo costituzionale e per rispetto della funzione e prerogativa del parlamento tutto”. “Se le opposizioni sono tanto impaurite e preoccupate dal Cnel, organo Costituzionale, possono sempre cercare di indire un referendum per abolirlo ed abbandonare la politica se mai lo perdessero”, ha attaccato dal canto suo Rizzetto. “Commettere errori è umano, ma perseverare è diabolico”.

Martedì sera la commissione Bilancio aveva confermato che la pdl è senza oneri per le finanze pubbliche. Maggioranza e governo, ha fatto sapere la responsabile Lavoro del Pd Maria Cecilia Guerra, “hanno però stralciato l’articolo 7 che, in coerenza con la direttiva europea sul salario minimo, chiedeva che la legge di bilancio 2024 introducesse una misura, temporanea e parziale, di accompagnamento alle imprese più in difficoltà ad adeguarsi alle giuste retribuzioni. Una indicazione di buon senso, in linea con quanto già si era fatto in agricoltura con i contratti di riallineamento, quando si è introdotta la legge sul caporalato”.

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Salario minimo, l’obiezione più grande alla bocciatura del Cnel sta nel documento stesso

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