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L’elefante schiaccia la turista con tutto il suo peso: “Le mie ossa si sono rotte, tutte insieme: le clavicole, le costole, il bacino”

Gemma Jones ha voluto ripercorrere l'evento traumatico che le è quasi costato la vita

di F. Q.

Gemma Jones ha raccontato al Guardian la sua esperienza, avvenuta più di 20 anni fa. Ricordo che è però rimasto vivamente impresso nella sua memoria. La ragazza si trovava in Thailandia quando, assieme a due amiche, decise di provare un’esperienza che forse non avrebbe mai più potuto sperimentare. Nei pressi della città di Chiang Mai, la 24enne (all’epoca dei fatti) vide cinque elefanti avvicinarsi. A condurre gli animali c’erano alcuni mahout, ovvero le guide del posto, più specificamente i “conduttori di elefanti”. Le compagne decisero quindi di salirci sopra, nonostante la mancanza di supporto di sicurezza, se non un’asse di legno, dove la giovane protagonista mise i piedi, facendosi forza con l’aiuto di una corda per salire sull’animale. Da qui, l’inizio del dramma.

Cominciato il giro, la giovane notò subito dei comportamenti irrequieti da parte del mammifero che, dopo circa 10 minuti, si immobilizzò, facendo sbiancare il volto dell’accompagnatore. La guida cominciò a correre e l’elefante – su cui erano sedute le due ragazze – gli si lanciò all’inseguimento finché non si ritrovò a terra con le due ragazze sopra, catapultate al suolo, ai lati dell’animale. L’impatto col terreno ruppe gli occhiali di Jones che – per questo motivo – non si accorse della vicinanza dell’elefante, pronto a caricare: “Ho imparato che in queste situazioni il cervello fa tutto da solo ed è come essere sedata. Ci si dissocia, come parte del trauma, perché non potresti gestire ciò che sta succedendo”.

L’amica ebbe la prontezza di correre via. Più avanti dirà di sentirsi in colpa per averlo fatto, ma non avrebbe certo potuto aiutarla, come ha fatto presente anche Gemma: “Non c’era alcuna possibilità di ‘combattere’, si poteva solo scappare. Era enorme, ed era ovunque. Mi ha afferrato con la proboscide, avvolgendola intorno a me, e mi ha lanciata, più di una volta”, ha dichiarato. Poi l’elefante è caduto a terra con la sua grande massa, all’altezza di Jones, rotolando da destra a sinistra, come un rullo compressore: “Le mie ossa si sono rotte, tutte insieme: le clavicole, le costole, il bacino. Non l’ho sentito fisicamente, ma ho sentito il rumore. Ho pensato ‘Ca**o, quella era la mia spina dorsale?'”.

La donna afferma di essere stata salvata dalla fortuna, dal terreno soffice e dallo yoga, che ha contribuito ad aiutarla nel muoversi correttamente durante il traumatico impatto. “Tutti i lividi hanno iniziato a fuoriuscire internamente. Non potevo fare nulla, ridere, piangere o starnutire”, racconta oggi, 20 anni dopo.

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