L’incidente di Mestre che ha coinvolto un autobus elettrico ha generato il solito giro di polemiche sui social. C’è chi non si è fatto scrupoli a sfruttare la tragedia per dir male degli odiati veicoli elettrici bollandoli come pericolosi in quanto facilmente infiammabili. Ma cerchiamo di evitare le polemiche strumentali e consideriamo una semplice domanda: è vero che i veicoli elettrici prendono fuoco facilmente?

La risposta è sostanzialmente “no”, ma dobbiamo spiegare come stanno le cose. Per cominciare, partiamo da qualcosa che conosciamo bene: il rischio di incendio nei veicoli a motore termico. Nel 2023 abbiamo visto sul Web le immagini prese da una telecamera di sorveglianza che ha registrato un incidente in cui un autoarticolato che viaggiava sull’autostrada Firenze-Bologna è uscito di strada precipitando nel dirupo sottostante, un caso abbastanza simile a quello del bus di Mestre. Qui, le immagini mostrano chiaramente come il serbatoio del carburante, che in questi mezzi è esterno, genera una fiammata spaventosa che avvolge tutto il mezzo mentre salta il guardrail. Evidentemente, lo sfregamento delle superfici metalliche ha prodotto scintille sufficienti a dar fuoco al carburante. In questo caso, purtroppo, il guidatore non ha avuto scampo: se non fosse morto nella caduta, sarebbe probabilmente morto nell’incendio.

Ma vediamo qui la pericolosità dei carburanti liquidi in un caso reale.

Nel caso delle batterie di un veicolo elettrico, la situazione è sostanzialmente diversa. Dalle immagini che abbiamo, è chiaro che il bus di Mestre non ha preso fuoco allo stesso modo del tir dell’autostrada. Questo non è sorprendente: le batterie non prendono fuoco allo stesso modo dei carburanti liquidi, ovvero per combustione reagendo con l’ossigeno dell’aria. Si riscaldano ad alta temperatura scaricandosi su se stesse. Questo può succedere come conseguenza di un urto, ma è abbastanza raro. Più comunemente, è causato da un corto circuito generato dal malfunzionamento dell’impianto elettrico o, alle volte, dalla penetrazione di acqua nel vano batterie. Una conseguenza è che gli incendi di batterie sono più difficili da spegnere, ma il calore rimane inizialmente localizzato alla zona delle batterie mentre i passeggeri sono anche protetti da una lastra d’acciaio. Le fiamme non si spandono verso l’alto in modo esplosivo come succede con i carburanti liquidi.

Quindi, in linea di principio, in termini di rischio di incendio, i mezzi elettrici dovrebbero essere meno pericolosi di quelli tradizionali. I dati disponibili lo confermano. Sappiamo che negli Stati Uniti, secondo la National Fire Protection Association (NFPA), nel 2018 ci sono stati oltre 200.000 incendi di combustibile dovuti a incidenti stradali, con 560 morti. Nello stesso anno, ci sono stati alcuni incendi di veicoli elettrici, che però non hanno causato vittime. Se facciamo il rapporto fra il numero di veicoli circolanti e il numero di incendi, i veicoli elettrici appaiono molto più sicuri in termini di infiammabilità. Se volete approfondire, potete consultare un articolo che riassume quello che si sa sull’argomento. La storia non è semplice, ma è chiaro che i mezzi elettrici non sono bombe su ruote.

Ovviamente, la diffusione dei veicoli elettrici nel mondo è ancora agli inizi, per cui è presto per arrivare a conclusioni definitive. Sarebbe altrettanto sciocco dire che i veicoli elettrici sono assolutamente sicuri così come dire che sono pericolosi sulla base di un singolo caso di cui ancora non sappiamo quasi niente. Non facciamoci impressionare dalle sciocchezze che leggiamo sui social o dalle esternazioni di qualche politico in cerca di voti. Usiamo ragionevoli precauzioni per ridurre i rischi di incendio, ovvero non teniamo i veicoli elettrici in luoghi chiusi, evitiamo di tenerli troppo vicini l’uno all’altro, e manteniamoli in buone condizioni di manutenzione. Ma sono precauzioni che dovremmo usare anche per i veicoli termici, ognuno dei quali si porta dietro una vera bomba in forma di decine di litri di carburante altamente infiammabile.

In ogni caso, i veicoli elettrici rappresentano la nostra migliore arma contro l’inquinamento urbano, come pure un aiuto importante contro il riscaldamento globale. In Italia siamo ancora molto indietro riguardo alla loro diffusione. Cerchiamo di recuperare il tempo perduto.

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