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Pizze più buone del mondo, ecco quali sono (e chi le prepara)

Il tricolore domina - sarebbe pazzesco il contrario -, a cominciare dalle prime cinque posizioni tutte occupate da pizzaioli italiani, che hanno sbancato portando a casa anche sette premi speciali su sette. Ma c’è un ma: nessuno di loro è napoletano, come hanno notato in molti in queste ore sui social

di Francesco Canino

Quarantasette dei cento pizzaioli più bravi del mondo sono italiani. Non è record assoluto ma è una vittoria schiacciante quella che emerge dalla nuova Top100Pizza, la classifica che raccoglie le migliori pizzerie globali stilata da esperti e professionisti del settore enogastronomico di tutti i continenti, realizzata da The Best Chef, progetto indipendente dedicato al mondo della gastronomia. Dunque, il tricolore domina – sarebbe pazzesco il contrario -, a cominciare dalle prime cinque posizioni tutte occupate da pizzaioli italiani, che hanno sbancato portando a casa anche sette premi speciali su sette. Ma c’è un ma: nessuno di loro è napoletano, come hanno notato in molti in queste ore sui social.

FRANCO PEPE SBANCA LA CLASSIFICA TOP100PIZZA
Passione, grande esperienza, maestria nella lavorazione di impasti e lievitati. Da anni ormai Franco Pepe è considerato una delle star dell’arte della pizza in Italia e nel mondo, il suo Pepe in grani a Caiazzo (in provincia di Caserta) è un indirizzo imperdibile, la sua Margherita sbagliata un cult assoluto. Non stupisce dunque vederlo in vetta alla Top100Pizza poche settimane dopo essere stato premiato anche nella 50 Top Pizza Mondo 2023, dominata ex equo da Diego Vitagliano e da un altro casertano, Francesco Martucci, che in quest’altra classifica si è piazzato al secondo posto appena dietro Pepe. Sul gradino più basso del podio c’è un altro nome noto, quello di Gabriele Bonci, il re della pizza romana al taglio, che nell’ultimo anno ha avuto una nuova iniezione di popolarità mondiale grazie alla puntata di Chef’s Table Pizza, la serie cult di Netflix (nella quale ha svelato anche i suoi problemi con le dipendenze).

SOLO UNDICESIMO IL PRIMO PIZZAIOLO NAPOLETANO 
Se il podio è tutto italiano, stupisce – surfando forse un po’ sui luoghi comuni – che a imporsi non sia riuscito nemmeno un pizzaiolo napoletano. Per trovarne uno, tocca scavallare la top ten e solo all’undicesimo posto si trova Ciro Salvo, altro “maestro” indiscusso, con la sua 50 Kalò diventata un fortino che difende la tradizione partenopea. Dal quarto posto in giù, la Top100Pizza è piena di pizzaioli nostrani, alcuni dei quali hanno esportato il gusto italiano nel mondo, come ad esempio Matteo Martinenghi con la sua Baest, nel cuore di Copenhagen. Comunque la si guardi, un dominio assoluto, replicato anche nella sezione premi speciali, che vale la pena di elencare nel dettaglio. Roberto Davanzo con la sua Bob Alchimia a Spicchi (a Montepaone, in provincia di Catanzaro) ha conquistato il Best Pizza Pastry; il Best Pizza Experience va a Franco Pepe, mentre Ciro Salvo ha portato a casa il Best Margherita. Un’altra pizzeria napoletana ha vinto invece il Best Fried Pizza: si tratta di Isabella De Cham Pizza Fritta, gestita da una pizzaiola e imprenditrice attenta e capace. Il romano Pier Daniele Seu con la Seu Pizza Illuminati ha vinto il Best Pizza FoodArt; il Best Pizza Science va a Francesco Martucci de I Masanielli e, per finire, il Best Next Pizza al salernitano Francesco Capace di Confine.

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