“Le scelte di Bonetti e Rosato sono state ampiamente commentate sui giornali”. Con queste parole Matteo Renzi ha fatto fuori da Italia Viva l’ex presidente del partito, Ettore Rosato. “Ora è chiaro a tutti, Renzi caccia chi non è d’accordo con lui”, si è subito sfogato l’ex fedelissimo, come riporta La Stampa. Parole sorprendenti per un politico con una carriera da pretoriano: ha difeso la scelta di Renzi di lasciare il Pd, ha difeso la scelta di Renzi di far cadere il governo Conte e poi di far nascere il governo Draghi, ha difeso la scelta di Renzi di unirsi a Calenda. Ora che si sente scaricato, ecco il passaggio da guardaspalle a pubblico accusatore. Rosato ha aperto gli occhi dopo la frattura tra la sua Italia Viva e Azione, ora è pronto ad abbracciare il partito di Carlo Calenda. Il suo addio, infatti, era nell’aria ormai da diversi giorni. L’ex premier, già scottato meno di due settimane fa dall’addio di un’altra fedelissima come Elena Bonetti, ha deciso di fare uno sgarbo al suo fidato collega, salutandolo prima che la rottura fosse formalizzata.

Renzi ieri ha presentato alcune delle “tante adesioni che arricchiscono il cammino congressuale di Iv”, ovvero Isabella De Monte, Anita Pili e Arianna Viscogliosi. Un mondo per negare una diaspora dal suo partito. “Le scelte di Bonetti e Rosato sono state ampiamente commentate sui giornali”, ha tagliato corto l’ex premier, per poi aggiungere: “Leggo di gente in fuga, di Italia viva in crisi… Se la gente in fuga vuol dire più consiglieri regionali, più parlamentari e presenze più forte sul territorio allora viva la fuga”.

Così Renzi ha dato per scontato l’addio di Rosato, che non aveva ancora formalizzato nulla. Sebbene il suo disappunto per la scelta di rompere l’alleanza proprio con Calenda fosse noto fin dalla primavera. Ma le parole dell’ex premier, che descrive Italia Viva come un partito con le “porte aperte“, sono anche la prova di un via vai tra le forze del defunto Terzo Polo e tra gli altri partitini che popolano l’autoproclamato centro. Porte girevoli che coinvolgono anche l’ala dei “delusi del Pd” e che preoccupa Forza Italia. Il partito di Tajani infatti prepara un listone aperto a Lupi e Toti per evitare la figuraccia alle Europee. Mentre le manovre di Renzi puntano a superare la famosa soglia del 4% che garantisce seggi all’Europarlamento. Una volta guadagnato il seggio europeo, Renzi saprebbe trovare il modo per riciclarsi ancora una volta. Magari, ipotizza La Stampa, diventando presidente del Consiglio europeo in staffetta con Emmanuel Macron.

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