Momenti di tensione a 24 Mattino (Radio24), dove il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini spiega con veemenza le criticità nell’elargizione dei fondi per le alluvioni da parte del governo Meloni.
Il presidente dem prima dichiara con nettezza che la sua Regione non è disponibile a ospitare un Cpr per i migranti: “Non so dove vogliano fare i Cpr, qualcuno ci può chiamare dal governo per dircelo?“.
“C’è la necessità di un tavolo costante tra Regioni e governo”, commenta il conduttore della trasmissione, Simone Spetia.
“Sì, ma io non sono mica un falegname – replica il politico – Non è che ho bisogno di costruire tavoli ogni giorno. Noi abbiamo bisogno di guardarci negli occhi e discutere, perché così tutta la discussione sulla gestione dei migranti è improvvisata. Lei sa qual è la Regione che ha più immigrati rispetto alla popolazione residente? È l’Emilia Romagna. Peraltro avevamo chiesto al governo di ridurre un po’ i flussi perché noi abbiamo avuto una cosina come due alluvioni a maggio“.

Bonaccini si accalora quando viene toccato il tasto dei risarcimenti per le alluvioni: “Abbiamo avuto due alluvioni per 9 miliardi di euro di danni. Il governo ne ha stanziati poco più di 4 in 3 anni: siamo a meno della metà delle risorse che servirebbero. Dei 4 miliardi, 2 miliardi e 700 milioni sono per le infrastrutture nei prossimi 3 anni. Non sono sufficienti ma sono già una risposta positiva e di questo ringrazio il governo. Ma quello che denunciamo – precisa – sono i ritardi perché ci hanno messo più di 3 mesi per nominare il commissario, quando in realtà servivano pochi giorni. E infatti siamo oltre la metà di settembre e non si sono potuti assegnare lavori per centinaia di cantieri, quando i lavori avrebbero dovuto essere già alla fine o quasi, perché una pioggia ordinaria in autunno o in inverno rischia di fare danni straordinari”.

Il governatore poi denuncia che oltre ai 2 miliardi e 700 milioni, c’è un’altra tranche che ammonta a 1 miliardo e 200 milioni e che non è stata ancora utilizzata per risarcire cittadini e imprese. Si tratta di fondi stanziati dal governo Meloni nel primo decreto Alluvione, risorse sulle quali Bonaccini, insieme ai sindaci di Bologna, Ravenna e Cesena, chiede chiarezza: “Sono soldi fittizi. Non sono in mano al commissario Figliuolo, li gestiscono i ministeri del Lavoro e degli Esteri”.
Ma mentre si sofferma sui complicati dettagli dei finanziamenti, sbotta con il conduttore che tenta di chiedere chiarimenti: “Aspetti, mi lasci parlare, sennò chi ci ascolta non capisce. Mi lasci finire, altrimenti risponde lei e io sono a posto. Se rispondo io, devo spiegare”.
“Ma non si arrabbi, Bonaccini”, replica Spetia.

L’intervista al presidente regionale va avanti per diversi minuti, ma al momento dei saluti Spetia rimbrotta scherzosamente l’ospite: “Mi promette una cosa? La prossima volta non s’incazzi“.
“No, lei la sta dicendo male – ribatte Bonaccini – Se fa una domanda, deve avere la pazienza di ascoltare la risposta. Una volta che l’ascolta, può non essere d’accordo ma io devo spiegare”.
“Oh, mamma mia – ride il giornalista – Vabbè”.
Bonaccini si scusa e chiosa: “Lei capisce che su questioni come l’alluvione, per cui ci sono persone che hanno perso tutto, io ho il dovere di spiegare”.

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