Cultura

Benedetta Tobagi vince il Premio Campiello 2023: “Lo dedico a tutte le donne che resistono”. Ma scoppia la polemica

A sollevare la polemica è il sito Dagospia che attacca in particolar modo il presidente di giuria, l'ex segretario PD Walter Veltroni

di Davide Turrini

Benedetta Tobagi ha vinto il Premio Campiello 2023 con La Resistenza delle donne (Einaudi). È stata la giuria presieduta nientemeno che dal sommo scrittore Walter Veltroni (presidente dal 2021 ndr) ad assegnare 90 voti alla storia partigiana vista con gli occhi (e la partecipazione attiva) di protagoniste tutte femminili. Al secondo posto con 80 voti Silvia Ballestra e il suo La Sibilla. Vita di Joyce Lussu; terza con 57 voti Marta Cai e il suo Centomilioni (Einaudi). “Sono stata travolta da queste donne, dedico il premio alla loro memoria. Alle donne che non si sono girate dall’altra parte né ieri né oggi. E a tutte le donne del mondo che resistono e fanno sentire la propria voce”, ha spiegato la vincitrice. “Voglio dedicare questo premio a tutte le donne che resistono ovunque nel mondo, nei contesti pubblici e privati, politici e di lavoro, e che cercano di far sentire la loro voce e quella delle altre”.

La Resistenza delle donne è frutto di un lungo lavoro di archivio da dove Tobagi ha attinto testimonianze fotografiche e ha ricostruito un filo rosso di donne partigiane dimenticate o mai menzionate nella storia. “Durante la scrittura di questo libro sono stata travolta come un fiume dalle storie di queste donne formidabili, che mi hanno portato a spalla e scagliato fino a qui. Sono storie di donne straordinarie che hanno combattuto. Voglio dedicare il premio a queste donne che non si sono girate dall’altra parte e a tutte le persone che oggi non si girano dall’altra parte e che accolgono anche chi viene in cerca di un futuro, che cercano di contrastare la ferocia e la diseguaglianza che ci sono”, ha concluso la scrittrice. Benedetta Tobagi è figlia del giornalista Walter, assassinato con un attentato terroristico nel 1980 a Milano.

Aspetto, tra gli altri, che ha portato ad un mirabile pezzo pubblicato sul sito Dagospia che attacca in particolar modo il presidente di giuria, ex segretario PD. “Per fortuna che c’è il Premio Veltroni-Campiello a tracciare il solco della letteratura: fatta la cinquina sai già che il libro più pensato e con miglior qualità arriverà ultimo e quello più conformista e mainstream arriverà primo”, è scritto nell’attacco di un Dagoreport da antologia che accende la polemica. “Cosa ci può essere di meglio di un libro scritto dalla figlia di una vittima del terrorismo, edito da Einaudi, che parla delle donne partigiane? Ci poteva essere solo un libro scritto dalla figlia di una vittima del terrorismo, edito da Einaudi, che parla delle donne lesbiche partigiane, ma nessuno lo ha scritto. O, forse, di una partigiana di colore, ma nessuno lo ha scritto. E quindi bisogna accontentarsi di quello di Benedetta Tobagi, che non è nemmeno un romanzo, ma un quasi saggio – ma di libri sulle partigiane già ce ne sono su fonti ben più attendibili”.

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